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martedì 16 settembre 2014

Avevo voglia di un dolce... #2

Cucino spesso torte e ciambelle in inverno o nelle giornate di pioggia, e le penso o cerco sane e genuine, con ingredienti come: lo yogurt, la frutta, la crema o il cioccolato, adatti per una merenda; questa volta ho scelto la ricotta. 


Non penso quasi mai ad avere la macchina fotografica vicino durante la realizzazione del dolce; postare poi la ricetta senza far vedere il risultato non ha molto senso. 
Venerdì ho pensato di fare delle foto solo dopo lo step 1 del procedimento. La prossima volta ci penserò dopo aver preparato tutti gli ingredienti sul tavolo, che è meglio. Si tratta solo di coordinare le azioni e aver dimestichezza tra lo scattare le foto con le mani pulite e il procedere con la ricetta; non è facile e sarebbe meglio essere in due, anche per avere delle foto più belle e dinamiche. Sono una persona esigente :) 
La ricetta della Torta di Ricotta l'ho presa dal libro delle Torte e l'unica modifica cui ho apportato è stata quella di sostituire il burro con l'olio per ungere la tortiera.

Questi sono gli ingredienti:
- 400 gr di ricotta (ho messo la SantaLucia perché è molto cremosa)
- 220 gr di farina bianca
- 200 gr di zucchero
- 2 uova
- 2 tuorli
- una bustina di lievi in polvere
- zucchero a velo
- olio
- sale


domenica 14 settembre 2014

Festa del Mare


Come tutti gli anni, la prima domenica del mese di settembre c'è la Festa del Mare e per fortuna quest'anno hanno rimesso lo spettacolo pirotecnico. 
Lo spettacolo iniziava alle 21 e non avremmo fatto in tempo a mangiare al ristorante, per cui abbiamo preso qualche pezzo di pizza e ce lo siamo mangiato negli scalini di Piazza del Papa. La serata era stupenda, il clima era giusto e il cielo era limpido e sereno. 
Poi siamo scesi fino al porto cercando un posto favorevole per vedere i fuochi d'artificio; partivano proprio dal molo e alcuni direttamente del mare. 
Abbiamo fatto parecchie foto e quest'anno anche un video!

venerdì 12 settembre 2014

Riepilogando agosto

Il mese di agosto è iniziato con lo sgomberare la sala per poterla imbiancare e fare spazio alla nuova libreria con modifiche all'impianto stereo annesse (progetto di A.). 
Ad imbiancare ci abbiamo messo una giornata intera: abbiamo iniziato la mattina e la sera era già quasi tutto pulito; dico quasi perché dio solo sa per quanti giorni il pavimento, nonostante fosse tutto coperto, le porte e le finestre possano ributtare fuori le gocce di pittura e la polvere. Poi abbiamo ri-arredato e, giorno dopo giorno, la stanza vuota è tornata a diventare la nostra sala, pulita, luminosa e profumata, con tanto di tende, morbidi cuscini e tappeto. Ora è quasi a posto, mancano "solo" un paio di ripiani per la libreria, l'impianto stereo e il mobile tv, da modificare anch'esso.
Per me è stato un mese intenso anche perché mi stancavo subito, avevo mal di schiena e paura di affaticarmi e arrecare danni al piccolino, inoltre lo stomaco faceva i capricci ed ero spesso triste; almeno non è stato eccessivamente caldo. 
Anche per A. non è stato facile che, come al solito, ha dovuto effettuare delle modifiche, questa volta alla libreria dell'Ikea, Billy, per poterla adattare alle nostre esigenze, costruendo un pensile a sospensione, visto che la nuova linea non lo prevedeva più. In pratica giornate di ferie passate in casa e in garage a lavorare, uno spasso direi e capisco che non fosse dell'umore giusto in quel periodo. 


- la foto è bruttina, ma è per rendere l'idea; l'impianto è provvisorio, casse comprese - 

Però ci siamo ritagliati anche dei momenti di svago! 

giovedì 11 settembre 2014

La cena sfiziosa (e golosa) del mercoledì

Per spezzare la settimana, ieri ho pensato di fare lo sformato di patate. Ho una ricetta molto vecchia, la trascrissi nel mio ricettario quando ancora andavo a scuola; era nell'agenda di mia madre e probabilmente risale a mia nonna. Al tempo, trascrivevo tutte le ricette che mi piacevano così le avevo con me e a portata di mano se avevo voglia di farle. Poi internet non era così diffuso, per cui c'era un po' quel modo di passarsi le ricette di madre in figlio, o da vicina a vicina, oppure si stava pronti davanti alla tv per scrivere velocemente su agende o fogli volanti ingredienti e procedimento di ricette dettate durante il programma di cucina. No, non rimpiango quei tempi, sto meglio adesso; trascrivevo quelle ricette per essere indipendente e perché mia madre era estremamente gelosa delle sue cose, ricette comprese. 
Ma torniamo allo sformato!


Nella mia ricetta c'è scritto questo:

Ingredienti:
- 1 kg di patate
- 1 mozzarella di 300 gr circa
- 2 etti di prosciutto cotto
- 4 cucchiai di parmigiano grattugiato
- 1 uovo
- 4 cucchiai di molliche di pane
- noce moscata 

Procedimento
Per prima cosa, si taglia la mozzarella a fettine sottili, in modo che perda un po' di liquido. Quindi si lessano le patate e, ancora calde, si schiacciano con lo schiacciapatate, come si fa per il purè, e si aspetta che le patate si raffreddino. A questo punto è meglio accendere il forno. Una volta raffreddate le patate, si uniscono: l'uovo, il parmigiano, le molliche di pane e una grattata di noce moscata. Si mescola il composto per amalgamare bene tutti gli ingredienti, poi si prende una pirofila con i bordi alti e ci si mette metà del composto di patate. Si livella bene e si copre con metà del prosciutto cotto, quindi la mozzarella sgocciolata e si prosegue col restante prosciutto cotto. Infine si copre il tutto con il composto rimanente e s'inforna per 30 minuti o comunque finché non si sarà fatta la crosticina. 
Et voilà!

mercoledì 10 settembre 2014

Lui è proprio lì?


Guardo e riguardo la stampa dell'ecografia, che risale a due settimane fa. 
Osservo i cambiamenti nel mio corpo. 
Ancora non associo le due cose. 
"Se non lo vedo e non lo tocco, non esiste. La mia mente è rigida, resistente e poco incline ai cambiamenti" penso.
Lunedì ho la prossima visita con la mia ginecologa per controllare se tutto procede bene e per programmare i prossimi esami e visite.
Neanche tutti i malesseri del primo trimestre mi rendono reale lo stato di gravidanza: il bruciore di stomaco e l'acidità sono presenti da anni, l'umore è ballerino da sempre, il poco sonno o, al contrario, l'eccessiva stanchezza li associo agli psicofarmaci, il preferire un cibo anziché un altro è una mia caratteristica che varia a seconda dell'umore e di non so cosa mi passa per la testa, e il gonfiore addominale, bhé quello è con me da quando sono in terapia, tant'è che l'ho scherzosamente nominato, dopo anni, "pancia psichiatrica". Per questi motivi, il mese scorso sono corsa dalla mia ginecologa per un controllo, dopo neanche una settimana dalla prima visita, pensando che l'embrioncino non ci fosse più, o non fosse mai esistito: non ero sicura che i sintomi fossero propri della gravidanza (nonostante l'assenza del ciclo). Successivamente è sopraggiunta la nausea, quella si che era l'unico nuovo elemento di disturbo, soprattutto la mattina, prima di colazione,  o dopo, se mangiavo qualcosa di non adatto, tipo il mio solito tazzone di latte e la sera, dopo cena; comunque ora pare si sia attenuata e piano piano sto tornando a fare pasti decenti e regolari. 
Tornando al piccolo ...perché non lo sento? ...perché non provo nulla per l'esserino che è dentro di me? ...perché non scoppio di felicità? Ecco, ancora domande, ma ammetto che tutto ciò mi fa strano. Ognuno vive le esperienze di vita in maniera del tutto personale, e per le donne la gravidanza non fa eccezione, ma leggere nei blog di future mamme dell'amore che nutrono sin da subito, vedere il modo in cui annunciano la dolce attesa ...bhé a me fa sentire una specie di alieno. Anche ora che sto scrivendo queste righe, mica ci credo! 
Eppure desideravo (desideravamo) un bimbo da tempo, eppure a lui già ci pensiamo, pensiamo alla sua futura cameretta (che ora altro non è che un ripostiglio!), facciamo discorsi sui possibili cambiamenti che il nuovo esserino porterà nella nostra vita,  di coppia e individuale, immaginiamo come sarà andare con lui al parco, al mare, ...se impugnerà il pennarello con la destra o la sinistra, se porterà gli occhiali, se gli piacerà il motocross, il nuoto o l'atletica o nessuno sport! Immaginiamo come sarà bello scoprire cosa gli frullerà nella testolina, quanti danni farà in casa e immaginiamo anche quello che non potremo mai immaginare che farà, perché lui sarà un essere vivente indipendente con una sua testa e un suo pensiero. Ecco, se penso a queste cose, gli voglio già bene, è già qui con noi! 
Mesi fa dissi al mio caro Dottore che non era il dopo che mi preoccupava, ma i 9 mesi. Sono preoccupata perché il mio corpo cambierà (non sono preoccupata di ingrassare, ma di diventare ingombrante, di occupare maggiore spazio, di non indossare i miei soliti vestiti, ...), perché il mio seno aumenterà, perché dovrò prestare alcune attenzioni al corpo che non ho mai preso in considerazione in tutta la mia vita; ad esempio sto assumendo con estrema regolarità la terapia, ho ridotto drasticamente l'attività fisica, se mi sento stanca, dormo e se sento fame, mangio (ma non per due!), e tante altre cose. Sono sempre stata un tipo "mentale" e il corpo è sempre stato un qualcosa a sé stante, mentre ora tutto deve combaciare, altrimenti non funziona; non posso mica dissociarmi in questi 9 mesi! (6, ne rimangono 6...). Mica posso far finta di nulla se ad un certo punto il piccolo comincia a muoversi! O ignorare i segnali importanti che il corpo mi manda! ...Bene, altro argomento da portare in terapia...dio mio, spesso mi domando come farei se non ci fossero la mia psicologa e il mio Dottore. 
Spesso mi domando anche: ma se io non mi sento incinta, A. come si sente? A volte glielo chiedo, altre lascio che il tempo faccia il suo corso; del resto è un evento completamente nuovo per entrambi, ed entrambi abbiamo passato molte situazioni negative per cui forse stiamo andando con i piedi di piombo e centelliniamo la felicità che proviamo. Non lo so, sono solo pensieri...
Ammetto di essermi commossa alla prima ecografia, quando abbiamo visto le manine, i piedini, il corpicino e il piccolino "nuotare" nel suo spazio, che energia! E ancora prima, a 6/7 settimane quando abbiamo sentito il suo cuoricino battere, che strano rumore! 
Il viaggio è ancora lungo, ci sono delle ecografie che dovrò fare per vedere se cresce bene e se il suo cuore è ok, ma come si fa ad andare avanti se non si è positivi? Del resto questa era una cosa che mi auguravo per quest'anno, ed è arrivata!
Penso che m'impegnerò a scrivere in questo blog, settimana per settimana, e nel mio Moleskine, giorno per giorno, tutto ciò che accade, lo scopo è quello di prendere maggiore consapevolezza del mio stato. Scrivere è un mio istinto, solo che dovrò rielaborare tutto ciò che di concreto si verifica in questa esperienza, invece di perdermi tra i miei pensieri irreali e afinalistici (mi sarò spiegata???). Un paio di settimane fa il mio caro Dottore mi disse: "Non pensi troppo alla testa, ma a cosa farebbe una mamma "normale", e lo faccia." Ci proverò.

martedì 9 settembre 2014

Perché...?

Questa mattina, durante la mia consueta passeggiata, riflettevo. Riflettevo sulla mia condizione, riflettevo sulla vita, ...e mi sono posta molte domande:
- perché dopo la laurea non si riesce a trovare lavoro?
- perché l'ECM non è accessibile a tutti? O meglio, perché gli eventi formativi costano così tanto? (10 € a credito e di solito come minimo ti danno 10 crediti ...se uno non lavora, come può partecipare a questi corsi?)
- perché la specialistica e i master sono per chi se li può permettere economicamente? Che gli studi per le professioni sanitarie siano solo per famiglie benestanti? 
- perché se trovi un lavoro, questo ha un contratto assurdo, con un nome assurdo e uno stipendio assurdo? Lavorare è diventata una rarità, essere pagati un optional...
- perché se possiedi il titolo di studio adeguato ma non rientri per età nel bando, la cooperativa/comunità/associazione preferisce COMUNQUE far entrare quelli del Servizio Civile? E' assurdo! 
- perché durante il periodo della gravidanza non si trova lavoro???
- perché in Italia qualsiasi cosa ha dietro una burocrazia oscura, complicata e che alla fine non porta a nulla di concreto, tangibile, reale???
- perché occorre sempre accontentarsi della situazione in cui si è e non si ha la libertà di crescere a livello professionale e personale?
- perché ...?

E mentre il mio cervello produceva tutti questi "perché" piano piano l'umore finiva sotto la suola delle scarpe... che novità...
Al solito, mi domando il perché di tutto e mi domando se forse non avrei fatto meglio a studiare Filosofia: il lavoro non lo trovavo di certo, ma almeno trovavo alcune risposte (...forse...).
Scherzi a parte, scrivo queste cose perché mi dispiace non lavorare e non potermi permettere corsi di aggiornamento e approfondimento, mi dispiace non poter contribuire in casa nelle spese, mi dispiace non poter portare avanti gli studi, ....mi dispiace perché so che tutto questo si ripercuoterà nella mia esistenza, quindi nel clima casalingo.
Sono certa che possono esserci delle alternative, se non altro per quante volte questa parola "alternativa" è stata utilizzata durante le sedute psicoterapiche, però in questo periodo non riesco a vederle. Forse dovrò cambiare strada? (...di nuovo?!) O si tratta "solamente" di saper aspettare? Sono confusa...
Porterò l'argomento in terapia.

Penso che proseguirò la giornata con della buona musica e, più tardi, con la lettura de "La terapia"


mercoledì 6 agosto 2014

Ripensavo a...

Ripensavo a venerdì... dopo il colloquio col mio caro Dottore, durante i saluti, lui mi da la sua disponibilità anche se va in ferie, qualora avessi necessità, a scrivergli via mail; lo guardo stupita e lo ringrazio di cuore. Quell'uomo è un angelo.
Ripensavo a ieri... vado dal medico per farmi fare alcune ricette; gli chiedo informazioni circa un esame che devo fare e lui mi consiglia di prenotarlo nell'ospedale in centro, già che sono lì, oppure andare in un laboratorio analisi. Scelgo la prima risposta, mi sembra la più conveniente per me, visto che il laboratorio analisi da lui consigliato non lo conoscevo e non sapevo poi come sarebbero stati i tempi di risposta. Quindi esco dallo studio per andare in ospedale, ma mi ricordo di aver lasciato la macchina lungo il Viale, nella sosta a pagamento e il tempo sarebbe scaduto da lì a poco, non avrei fatto in tempo ad andare in ospedale, dovevo rinnovarlo. Non avendo più monete, entro in un tabaccaio e dove chiedo se poteva spicciarmi 5€. Dopo un "non so", "non credo" e "adesso vedo", un cliente mi fa "aspetta, devo avere qualche spiccio da darti!". Per un attimo mi pareva di aver chiesto l'elemosina! Poi, contemporaneamente, sia il tabaccaio che il cliente mi porgono gli spicci a formare 5€. Ero sbalordita! Prima nessuno, poi qualcosa, e improvvisamente tutti e due volevano cambiarmi la banconota. Non sapevo da che mano prendere i soldi e alla fine è il cliente a darmeli perché, secondo lui, al tabaccaio potevano far comodo le monete. Riconoscente, esco e vado a rinnovare la sosta.
Mi dirigo in ospedale, vado al centro prelievi e chiedo alcune informazioni circa degli esami che devo fare. L'infermiera gentilissima, soddisfa tutti i miei dubbi e mi consiglia di prenotare l'esame direttamente allo sportello CUP e di fare tutti gli altri nello stesso giorno. 
Vado allo sportello e con mio stupore, noto che ho solo una persona davanti a me. Al mio turno, faccio la prenotazione e la signora allo sportello mi trova posto nel medesimo ospedale e nel giorno indicato dalla ginecologa. Mi sono sentita molto fortunata. Di solito, se va bene, si trova posto nello stesso ospedale dopo mesi, oppure, in un tempo ragionevole ma fuori città. Poi, sempre alla signora dello sportello, chiedo conferma di una prenotazione effettuata telefonicamente qualche giorno prima, ma prima che terminassi di parlare, la signora mi fa "Si, la prenotazione è presente, desidera che le stampi la ricevuta?". Stupita, faccio cenno di si, poi la ringrazio per la gentilezza.
A quel punto avevo terminato tutte le commissioni da fare in ospedale ma, già che ero lì, volevo farmi calmare alcune ansie dalla mia ginecologa, ricordandomi che, in una telefonata di qualche giorno prima lei mi disse che sarebbe stata in reparto tutte le mattine. Salgo al piano della Divisione Ostetrica, chiedo della Dottoressa e attendo fuori dallo studio. Mi sento un pò male al pensiero di essere lì senza un appuntamento o un preavviso, ma sono troppo agitata, per cui decido che va bene così. Mi fa strano non essere nel reparto di psichiatria e mi fa strano notare una certa calma in questo reparto. 
Dopo la visita di due donne, la Dottoressa mi guarda e mi chiede cosa mi fosse accaduto, le rispondo che le volevo parlare; probabilmente nota il mio stato di agitazione, quindi mi fa entrare. Esco dallo studio calma e rassicurata. 
Percorro il corridoio del reparto con un bel sorriso che non mi lascia fino al Viale dove ricordo di avere la macchina in sosta e con il tempo scaduto da poco. Affretto il passo, arrivo fino alla macchina: nessuna multa. E' andata bene.
A ripensarci...tutto è filato per il verso giusto e le persone con le quali ho avuto a che fare sono state gentili, disponibili, corrette, premurose...queste caratteristiche fanno la differenza e cambiano la qualità della vita.

giovedì 24 luglio 2014

Era quello che ci voleva


Venerdì e sabato sera a cena nelle grotte era quello che ci voleva per uscire dalla monotonia casalinga. Questo posto incantato lontano dalla civiltà, è abbellito e personalizzato dai singoli proprietari delle grotte che sono  scavate nel monte, uno scenario unico e caratteristico. 


Stare in compagnia e mangiare al fresco con il tramonto alle spalle mi aiuta a tenere l'umore alto e, in qualche modo, è come se mi ricaricassi dentro. D'estate soffro parecchio la solitudine e questi momenti la scacciano via, mi torna il sorriso e mi sento più leggera.
Poi la sera ho dormito sonni sereni... 


♥ spero di tornarci presto 

giovedì 17 luglio 2014

Un modo per spezzare la settimana

Non lavorando, i giorni della settimana mi appaiono un po' tutti uguali. Questo fatto m'impegna a trovare "un qualcosa" che li caratterizzi; semplice strategia di sopravvivenza. 
A tale proposito mi sono creata un piano settimanale tipo e, come per le attività, anche i pasti seguono una loro rotazione a seconda del giorno della settimana (riserverò a questo argomento un post specifico per spiegare meglio).  
Di solito per il mercoledì prevedo una cenetta sfiziosa che spezzi un pochino la monotonia della settimana, un po' come a dire "ehi, siamo arrivati a metà settimana! Il week-end è vicino!". Così ieri sera ho pensato di fare la pizza, solo che la classica lastra di pizza rovente, tirata fuori dal forno e piazzata al centro del tavolo mi faceva pensare all'inverno e mi sembrava pesante di suo con quei grossi pezzi! Spiego un attimo: la mia mente lavora molto per associazione (ad es. grosso, spesso, morbido, ... = inverno; piccolo, sottile, leggero, fresco,  ... = estate) e questa cosa a volte mi è utile, altre mi intralcia il vivere quotidiano... Allora ho iniziato a sfogliare i miei fascicoli di cucina in cerca d'ispirazione e sono stata attratta da quello che raggruppava le ricette sotto la voce "happy hour"; proprio in quello ho trovato la ricetta che faceva al caso mio. 

[...perdonate la qualità delle foto, ho molta strada da percorrere...]


Al solito, ho personalizzato la ricetta. Come scritto sul post-it, ho utilizzato il latte (un bicchiere) al posto dell'acqua e del burro; inoltre avevo a disposizione la mozzarella quindi l'ho messa al posto della caciotta. 
Per il procedimento ho seguito le indicazioni riportate, solo che le mie palline di pasta non pesavano 30 gr., ma circa un etto! E' più forte di me, non riesco a lavorare "pezzi" piccoli: che sia dolce o salato, il risultato è "big"! (...dovreste vedere le mie polpette...)

Per cucinare la pizza, si sa, occorre utilizzare il forno e d'estate non è proprio una buona idea realizzare ricette che ne prevedano l'uso. Ma come fare se proprio è necessario? Semplice, si cena in un'altra stanza. Così ho apparecchiato in sala, spalancando le finestre che danno sui campi; la sensazione era quella di mangiare all'aperto.
La macchina fotografica era a portata di mano e A. ha pensato bene di ritrarre il momento; da queste due semplici foto l'idea del post. Grazie A. :)

Lo so, sono "obese", ma è tipico della mia cucina. 

Voilà! Un'alternativa da presentare a tavola al posto della lastra. Sono ottime, una tira l'altra. Le abbiamo mangiate accompagnate con dell'insalata condita con quello che mi avanzava della farcitura della pizza, il tutto unito ad un cetriolo e un pomodoro tagliati a fette sottili, giusto per dare un tocco di freschezza. Niente male per una cena pensata all'ultimo!

martedì 15 luglio 2014

Sembrava l'ultimo dell'anno!

Alla Notte Rosa di Rimini abbiamo:
- mangiato due ricche piadine: con würstel, cipolla e peperoni per me e con squacquerone, rucola e prosciutto crudo per A.



- ascoltato vecchi e nuovi brani di Elisa




- visto i meravigliosi fuochi d'artificio sincronizzati lungo la costa; quest'anno ne abbiamo visti meno e siamo riusciti a fare solamente queste tre foto perché lo spettacolo è iniziato mentre c'era ancora il concerto....




- mangiato/bevuto due dissetanti granite: alla coca-cola per me, alla menta per A.


- visto la ruota panoramica..devo dire che questa, insieme alle mongolfiere, ai palloncini e alle bolle di sapone sono tra le cose che mi mettono più allegria; così giocosi e colorati non posso non sorridere quando li vedo!





- visto un'artista di strada creare bolle di sapone giganti e giocare con il fuoco!






- mangiato il twister di patata con un filo di senape sopra; conoscevate questo singolare modo di mangiare una patata fritta?  Noi no! Perciò, incuriositi non abbiamo saputo resistere. Davvero gustoso :)


- visto/sentito il dj mettere su la musica da un grattacielo illuminato di rosa




- visto la città illuminata di rosa (devo dire che la fontana faceva il suo effetto!)



Davvero una bella serata/nottata! :D

domenica 13 luglio 2014

Dieci cose che mi fanno sentire bene #1


Nell'ultimo incontro con il mio caro Dottore in cui, arrabbiata, gli facevo un elenco di cose negative che mi stavano accadendo e un elenco di cose positive che non stavano succedendo, lui mi disse "[...] Veronica, ci vuole pazienza [...] la vita è fatta anche di piccole cose, cerca di vederle [...] non è necessario fare chissà che cosa o diventare chissà chi per stare bene [...]". 
Lì per lì ho pensato che era una cosa che doveva dire per farmi stare meglio, quindi non gli ho dato peso. 
Spesso, le parole del Dottore mi entrano in testa e tornano al momento opportuno, oppure sono sempre in circolo, a ricordarmi ciò che è bene che io faccia, come in questo caso. 
Nei giorni seguenti l'incontro, mentre continuavo a condurre la mia vita in casa, ho iniziato a riflettere su quelle parole che non volevano lasciare la mia testa. 
Riflettevo su ciò che avevo, sul quotidiano, sulle stagioni, sul cibo, ... su cosa mi piace in generale, di reale e fattibile, e così mi sono ritrovata una lista di cose che mi fanno sentire bene, rendendomi felice! 
Volendo condividere questa esperienza interiore qui nel blog, ho scelto dalla liste dieci cose, senza alcun ordine di importanza:
  1. scattare le istantanee con la Fuji 
  2. leggere il libro scelto comodamente seduta nel mio divano, tra morbidi cuscini 
  3. il rumore della pioggia nelle finestre mentre sono ancora a letto, con A. accanto a me
  4. il profumo di pulito dei panni appena stesi 
  5. il caffè appena sveglia e l'aroma che questo lascia in casa 
  6. stare tra le braccia di A. 
  7. imparare qualcosa di nuovo
  8. guardare dentro il caleidoscopio
  9. guardare l'albero di Natale mentre le luci si accendono e si spengono
  10. il profumo di un dolce e della pizza fatti in casa
  11. (...)
Quindi ho pensato che, se trovo il lato bello nascosto in certe azioni/fenomeni/cose che quotidianamente avvengono, posso vivere meglio. E se è vero che produrre pensieri positivi aiuta a stare meglio (in linea con quanto afferma la mia psicologa durante le nostre sedute) credo che posso affrontare ogni giorno con la giusta serenità e tranquillità. Con questo clima interiore la mia mente ragiona meglio, specie quando si trova in situazioni di disagio. Nella mia vita mancano alcune cose di un certo rilievo, ma se le cerco/aspetto con questo atteggiamento, sicuramente percepirò le giornate meno ostili, sapendole sfruttare al meglio.


>>> E voi? Se doveste scrivere dieci cose che vi fanno sentire bene, quali scegliereste? <<< 


ps. a breve un post con le foto della Notte Rosa! ;)

lunedì 7 luglio 2014

Due album per l'estate

Un mese fa, per caso, ho iniziato ad ascoltare questi album su Deezer e ne sono entrata subito in sintonia. Da allora li ascolto a rotazione, per me sono gli album dell'estate!


Le canzoni di About Farewell di Alela Diane mi fanno venire in mente la campagna, i campi di grano pronti per essere mietuti, le calde ore pomeridiane, il leggero e piacevole venticello che si può sentire all'ombra di un albero, .... 



Dark Undercoat di Emily Jane White lo ascolto prevalentemente durante i temporali estivi, brevi ma intensi, che attenuano l'elevata temperatura dando sollievo al corpo e alla mente. 

Provate ad ascoltarli, poi magari mi dite che ne pensate :)

venerdì 4 luglio 2014

A proposito di eventi...la Notte Rosa!

Nell'attesa di vivere la Notte Rosa 2014, la grande festa dell'estate nella Riviera Romagnolaricordo quella dello scorso anno a Riccione.


Anche per quest'anno sono in programma molti spettacoli e concerti. 
Noi abbiamo scelto Rimini come destinazione: ci sarà Elisa con le canzoni del suo nuovo album! - adoro questa cantante - 


Inoltre vedremo lo spettacolo di fuochi d'artificio da un altro punto della costa!


Quest'anno, me la voglio proprio godere! Ho l'intenzione di vivere la serata/nottata serenamente e con leggerezza, senza pensieri negativi, ovviamente con l'amore mio!
Speriamo di riuscire a fare molte più di foto rispetto allo scorso anno (e magari anche dei video), a ricordo di una piacevole e felice serata quale sarà!

* * * Buon week-end a tutti * * *

mercoledì 2 luglio 2014

Alcune riflessioni sull'estate: trovare il positivo nel negativo


L'estate è una stagione con la quale non sono mai andata d'accordo, neanche da piccola. 
Ad esempio non gradivo la chiusura della scuola e non apprezzavo i tre mesi di vacanze estive. Ho sempre pensato che quei tre mesi fossero troppi mentre avrei preferito avere più tempo libero d'inverno, o comunque durante l'anno. Già allora non amavo andare al mare, giocare con la sabbia e fare il bagno nell'acqua salata, mettermi in costume, uscire di casa mezza nuda e con i sandali. 
Ora, in questa sede, non andrei ad indagare il motivo di tutto questo, potrebbe venire fuori che non stavo bene nella famiglia in cui sono cresciuta e che ho qualche problema di adattamento e di rigidità mentale (riservo il tutto alle sedute di psicoterapia); come dice il mio caro Dottore, per non "patologicizzare" tutto, preferisco pensare che il troppo sole, l'eccessiva temperatura e il mare, semplicemente non sono consoni alla mia personalità. Spiego meglio. L'estate non mi piace perché:
- il troppo sole mi mette tristezza e mi da un senso di solitudine: ti guardi in giro e tutto appare assolato, bruciato dalla troppa luce e il cielo non è azzurro, ma bianco...velato, quasi trasparente;
- la vegetazione non è più bella rigogliosa ma secca e sofferente, a volte distrutta dalle forti piogge estive;
- se abiti in una località di mare devi andare al mare, non ci sono alternative: se non ci vai, ti prendono per matta;
- se non sei abbronzata, quindi rimani color latte, ti prendono per una persona malata (in relazione al punto precedente);
- la piscina chiude per tutto il mese di agosto (perché???);
è caldo, troppo! Se poi di notte non si può dormire e di giorno mancano le forze e la concentrazione, come può essere l'umore??? Se poi si è inclini alle allucinazioni si è fregati... ;
- si è costretti ad andare in giro con pochi vestiti addosso e dai colori tenui, pastello... colori che proprio non mi posso vedere addosso, salvo il bianco...Parliamoci chiaro, per me che sono una mezza dark-punkabbestia questo tipo di abbigliamento è contro natura!
- in casa devi tenere le finestre aperte, ma con la zanzariera (che è un colpo da pulire!), altrimenti entrano quelle rotture di insetti. Inoltre, tenendo le finestre aperte, la casa si sporca prima: provate a tenere aperta una finestra mentre, nel campo di fronte e/o tutti quelli attorno, viene arata la terra oppure passa la mietitrebbia...
...uhm ...mi pare basta, ma sicuro scordo qualcosa... 

Scritto ciò, da quando questo spazio virtuale è diventato un luogo di positività, in sincronia con la mia evoluzione interna, non posso che cercare alcuni benefici che questa stagione mi può offrire. Si capisce che agisco dove posso: se è troppo caldo aspetto che passa, se la piscina chiude, aspetto che riapre e se non voglio abbronzarmi, non mi abbronzo (il problema non è mio, ma di chi pensa che io sia malata). Quindi, l'estate mi piace se:
- una o due volte la settimana posso andare in piscina e nuotare all'aperto. Così ho un doppio vantaggio (...forse triplo): trovo refrigerio, faccio attività fisica e si, mi abbronzo anche (così quando la sera passeggio in una di quelle località di mare non sembro un fantasma);
- esco dopo le 17: di solito a quell'ora la temperatura mi permette di vivere facendomi apprezzare le ore di luce;
- un giorno si e uno no, posso gustarmi un gelato all'ombra di un albero;
la sera posso andare a qualche concerto/festa: abito lungo la costa per cui, senza dover fare troppi chilometri, trovo sempre un evento cui andare (e sempre da dopo cena in poi!);
- il cinema all'aperto propone film interessanti da vedere, che poi di solito sono in seconda, terza o quarta visione, per cui il prezzo del biglietto ordinario viene dimezzato;
- di notte trovo un prato/campo/parco lontano dalle luci della città per stendermi e osservare le stelle: davvero rilassante! Quest'anno proverò il campo del contadino sotto casa.
- si prende la moto o la vespa (ovviamente il pilota è A., io vado si e no in bicicletta): per me rappresentano la libertà, la praticità e la bella stagione! Passando tra i campi posso sentire tutto il profumo delle coltivazioni e della terra  (si, davvero questa cosa mi piace molto!);
- posso indossare anche una maglia maniche lunghe: si, se prendo uno dei mezzi sopra citati e se esco la sera.

Solitamente quasi tutte le attività sopra elencate le faccio in compagnia di A., e ringrazio il Santissimo per questo. Come ieri, che nel tardo pomeriggio abbiamo raggiunto, con la Yamaha XT  (interamente restaurata da A. un paio di anni fa), il parco più vicino per gustarci dell'ottimo gelato artigianale e per fare un pò di attività (demenziali) all'aperto...


...Viva l'estate?

martedì 1 luglio 2014

Maggio è stato più bello di Giugno

Spesso non ho voglia di riordinare i pensieri, i ricordi...
Spesso non ho voglia di scrivere e di parlare.
Capita che fissi il vuoto e mi ci perda.
Capita che percepisca il "tempo" in maniera alterata: a volte è rallentato, arido, dilatato e ristretto al tempo stesso o in maniera alterna.
Capita quindi che non mi renda conto di come sia trascorso il tempo e di come lo abbia impiegato, soprattutto ora che il "cosa fare" me lo devo inventare ogni santissimo giorno.

Oggi è il primo luglio e la prima cosa cui ho pensato è stata: "Di già? E cosa è successo in questo ultimo periodo?". 
Sfoglio il mio Moleskine: le pagine sono più o meno tutte uguali.
Entro nel mio blog e vedo che, se tolgo il riepilogo del viaggio a Roma, è dal 12 maggio che non lo aggiorno.
Bene, è ora di farlo.
(Nota: non tutto è documentato da foto, non sono davvero il tipo che fotografa ogni istante della sua vita, anche il più insignificante; penso prima a vivere e poi, semmai a rendere noto il fatto e condividerlo)

* * * 
A Maggio ci sono state molte giornate di sole, il clima era ottimo per fare lunghe passeggiate per i sentieri del Monte e pranzare all'aria aperta. 

Tentativo di fotografare ad uno di quei curiosi insetti che volano fissi e che passano da un'altezza all'altra scattando.
Sembrano abbracciati e attorcigliati ma in verità sono proprio uniti!   

Questo è il panorama che vediamo dal posto che ci siamo scelti per pranzare, leggere, prendere il sole e ...dormire.

Domenica 25 Maggio scrivo nel mio Moleskine: 
"Ore 19.41 - Oggi al Monte si stava davvero troppo bene. Voglio dire, con A., la natura, il sole, il libro, le ciliegie...Tutto rimarrà impresso nel mio cuore. [...]"

...è la mia foto preferita!

Quando non stavamo fuori tutto il giorno, spesso nel pomeriggio, soprattutto di sabato, si usciva per andare nel nostro parco preferito...


No, no, non è neve! Ma lo "sfiuto" del pioppo, o più correttamente pappo del pioppo (o qualcosa del genere) quello per il quale la gente sarebbe allergica! Ovvio che è una credenza altrimenti io e A. eravamo morti...

Si capisce che non avevo nulla di meglio da fare che raccogliere tutto lo "sfiuto" necessario per formare una palla e giocarci....

Maggio è stato anche il mese delle torte! 
La torta di mele la conosciamo tutti e gli ingredienti base sono sempre gli stessi ma, la persona cui è dedicata e la forma che gli si vuole dare, attribuiscono al dolce un significato diverso e personale.


Per questo io l'ho chiamata "Cuore di Mela"  e l'ho realizzata con questi ingredienti:
- 250 gr. di yogurt bianco Vipiteno non zuccherato 
- 150 gr. di zucchero
- 200 gr. di farina bianca (quella per dolci)
- 4 uova
- mezza bustina di lievito per dolci
- la scorza grattugiata di un limone 
- 3 mele (tipo Melinda)
- lo zucchero a velo da spolverare sopra una volta raffreddata
Soffice, buona e nutriente! Tornati dal Monte, io e A. ce ne mangiavamo una fetta (alla volta...) accompagnata con un bicchiere di latte: un'accoppiata perfetta!  


Giugno ahimè se n'è andato senza lasciare traccia.
Nessun fatto da ricordare, nessuna novità, nessuna foto scattata...aspettative lavorative e professionali deluse...Il nulla. 
Che tristezza...anche le pagine del mio Moleskine sono vuote e tristi... Scrivo un giorno di giugno: 
"Ore 9.05 - Ogni giorno che passa, svanisce la possibilità di realizzare qualcosa nella vita. Gioisco per avere una persona che mi ama e per avere un tetto sopra la testa, ma a livello personale credo che non ci sarà mai nulla di cui poter essere felice. L'università è stata una possibilità di cambiamento e ringrazio A. per avermela concessa. Ora sono bloccata, ferma...come è sempre stato. L'ottimismo e la propositività senza un riscontro esterno positivo piano piano svaniranno....[...]"

Speriamo che luglio sia un mese migliore.
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