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giovedì 30 dicembre 2010

Mente libera

Fondamentalmente oggi ho fatto due cose: sono andata all'Ikea e ho letto "Il farmacista di Auschwitz" (libro iniziato mesi fa...).
Nonostante abbia dello studio da portare avanti per l'Università, oggi non ce l'ho fatta a dedicarmi a quelle materie perchè la mia mente voleva solo leggere, riempire la casa di cuscini, piantine e candele profumate. 
Ancora una volta, la mia mente reclama la sua libertà.

martedì 28 dicembre 2010

Deviazione

...non è per mancanza di rispetto in chi mi aiuta a vivere meglio (A., il mio caro Dottore, la psicologa)...è che proprio ogni tanto mi va. 
E mi piace! 
Mi piace come mi attiva il cervello e mi incrementa la creatività.
...e un pò di creatività nello studio ci sta, eccome!


"Lucid Dreams" Franz Ferdinand (Tonight) - 2009



...si, sono in quella fase, dove comunque le percezioni sarebbero alterate di loro.

venerdì 24 dicembre 2010

Piccoli regali fai-da-te

Di seguito, un paio di lavoretti eseguiti a mano come regali di Natale.
Il portapenne fatto con un elenco telefonico vecchio, per il mio caro Dottore; dentro ci ho messo un sigaro fatto di cioccolata (perchè lui fuma i sigari).
Il portalettere di legno realizzato con la tecnica découpage, per la mia psicologa.
Idee pensate per fare un pò di ordine sulla scrivania.

domenica 19 dicembre 2010

La tanto attesa neve

Dalle mie parti di solito non nevica molto, ma quest'anno ci sta dando giù di brutto.
Le mie piantine nel terrazzo spero riescano a superare quest'inverno rigido; sarebbero delle gerbere, delle dalie e un basilico...in teoria per loro la temperatura non dovrebbe scendere sotto i 12 gradi...
Parlerò col cielo e spererò nel dolce clima primaverile per farle rinvenire (avevo pensato di coprirle, ma non ho fatto in tempo...).

mercoledì 8 dicembre 2010

Biscotti al limone

Ingredienti:
- 220 gr di farina
- 120 gr di burro
- 2 tuorli d'uovo
- 120 gr di zucchero
- buccia grattugiata di un limone
- 1 bustina di vanillina

La procedura è semplice. Occorre amalgamare tutti gli ingredienti a partire dal burro con lo zucchero, quindi i tuorli, la buccia del limone, la vanillina e la farina. 
Mescolate gli ingredienti fino ad ottenere un composto omogeneo, quindi avvolgetelo nella pellicola trasparente e lasciatelo in frigorifero per almeno mezz'ora.
Accendete il forno a 180°.
Trascorso questo tempo, riprendete la pasta e la stendete fino ad ottenere una sfoglia spessa mezzo centimetro. A questo punto tagliate la pasta con la formina che più preferite; io ne ho utilizzata una a farfalla, ma credo che mi procurerò qualche formina natalizia. Poi disponete le formine di pasta tagliate, in una teglia e cuocetele in forno per circa 10-12 minuti.
Al temine, lasciate raffreddare la teglia e staccate i biscotti disponendoli in un piatto con un tovagliolo (così assorbe l'umidità). 

Era una ricetta di prova perchè ho intenzione di rifarla con delle formine più adatte al Natale e di farne poi dei sacchettini per regalarli alle persone a me care (e fidate).
Per ora queste dolci farfalline saranno ottime per la merenda o un dopo pasto.

Kunst 2 ...


    
    
 

Sculture by A.

mercoledì 1 dicembre 2010

Solitudine & Isolamento

Sembra che io non sappia stare al mondo
Oppure faccio parte di quella piccolissima fetta di popolazione che ha un cosi detto "ideale" e che si batte per quello.
No, nessuna delle due (credo...). 
Semplicemente odio le irregolarità, i soprusi, gli isolamenti, chi si approfitta degli altri senza mai dare nulla in cambio, neanche a livello di umanità. Odio chi vuole tutto, senza fare alcun sacrificio.
Risulto sempre sola, isolata...forse ho qualcosa che non va...oppure sono gli altri.
Non sono il tipo che parla liberamente della sua vita; difficilmente mi fido dell'altro; ho il Moleskine nero che, arrivato al primo di dicembre, esplode per il contenuto; mi vesto "strana" a sentire gli altri (secondo me, son tutti gli altri a vestirsi tutti uguali); non ho dato precise "indicazioni" circa la vera motivazione per la scelta di questo corso e di come faccio a sapere certe nozioni di "cultura psichiatrica" e di dolore mentale (pare sia troppo avanti e risulto una persona che già lavora nel campo della salute mentale....e qui rido io); da poco sono la seconda rappresentante di classe e chi si comporta in maniera irregolare, ha timore che io vada a riferire la cosa alla coordinatrice. ...Insomma, tutto ciò mi rende particolare e all'altro, probabilmente, dapprima suscito interesse o curiosità, poi...paura? Bhò...resta il fatto che rimango sola.
Non amo studiare in gruppo: ho un modo tutto mio di fare, salvo però non ci si riunisca per fare "il punto della situazione" (mi piace la collaborazione); ma no, questo non accade, perchè implica un "lavoro" da parte di ogni singolo partecipante al gruppo di studio. Invece succede che "chi non sa fare", o "non ha tempo" o "non-so-quale-altra-scusa", lavora sugli appunti e i riassunti degli altri. Questa cosa la odio. E poi c'è da considerare che succede spesso una buffa (se così la vogliamo chiamare) situazione in cui capita che un argomento che io ho chiarissimo in testa, la maggior parte degli altri non lo ha capito, e viceversa. Così, anche in questo caso, risulto sempre sola.
Non amo mangiare in gruppo: come si sarà capito, per me mangiare è un momento di particolare attenzione; se qualcosa va storto ne va della mia già precaria stabilità emotiva. Per cui mangio da sola, o non mangio affatto. Così, anche in questo caso, risulto sempre sola.
Ad essere sinceri, star soli non mi da fastidio come si potrebbe pensare leggendo questo post, anzi! ...sarà poi perchè ci son abituata dalla nascita.
No, no. Mi da fastidio il fatto che vengo a sapere certe cose sul mio conto (vere o meno c'è da chiederselo) per vie traverse, non in faccia come di solito faccio io. Ok, non siam tutti uguali. 
Ma c'è una cosa che più di tutti  non sopporto. In breve: sono in un corso di laurea che formerà persone in grado di aiutare il prossimo disabile, fisico e/o mentale, di tutte le età, un corso dove l'empatia dovrebbe regnare, un corso che dovrebbe sensibilizzare verso l'altrui sofferenza... e proprio in questo corso, si formano i "gruppetti" che evitano e/o escludono chi non fa comodo o ha qualcosa di "strano" (come me).
Ci soffro...perchè proprio io, potrei essere una di quelle persone che potrebbe aver bisogno di queste matricole una volta laureate...
Ci soffro...perchè non vedo quello che ci dovrebbe essere in un corso del genere.
Mi domando: se una persona sente la "vocazione" nell'aiutare il disagiato, ce l'ha solo mentre lavora, o la dovrebbe avere sempre, indipendentemente dal contesto? Rifletto, da sola (ma forse ne parlerò con la psicologa oggi pomeriggio). 
Me ne dovrei fregare di tutto questo, vero (come mi dice A.) perchè io son là con uno scopo ben preciso, ovvero quello di laurearmi per un lavoro che sarà (lo spero tanto) l'aiutare chi non sta bene, e non star dietro a queste cavolate da bambinetti; se poi trovo "amicizie & divertimento" ben venga.


"Walking In My Shoes" Depeche Mode (Songs Of Faith And Devotion) - 1993


venerdì 19 novembre 2010

Evento

E' incredibile come una persona possa cambiarmi le note della giornata.
E' incredibile come un cibo che normalmente non mangerei/comprerei, se me lo da una data persona, questo acquisti di significato, tanto da accettarlo e mangiarlo con piacere; stessa cosa succede per un cibo che mi ricorda un evento, bello o brutto che sia: posso ingurgitarlo o sputarlo o mangiarlo con delizia o rifiutarlo. (...è abbastanza contorto?!!?!?!?).
In pratica il cibo per me non è "fonte di approvvigionamento" ma una sorta di miscuglio emozionale; potrei stare giorni senza mangiare o passare intere giornate a fare solo quello, dipende. Stomaco e cervello sono due organi a sè stanti.
Oggi mi è venuta a trovare una persona che non vedevo da molto, molto tempo. Dovrebbe essere mio padre, una persona che in tanti anni, dapprima non è stato presente, salvo che in piccolissime circostanze che però io ricordo come enormi (brevi situazioni felici), e che in seguito non ho apprezzato (proprio a causa della sua mancanza iniziale).
Ora non so come prenderlo...come accettarlo...come vederlo...
Un gelo passa tra un neurone e l'altro circa questo argomento "dolente" (eufemismo).
Dico una bestialità se per me il punto di riferimento maggiore è il mio psichiatra? Colui che, nell'ultimo ricovero, mi ha dato una sorta di frullato alla banana (il mio preferito) dopo due giorni che non mangiavo perchè legata a letto. 
Rifletto.


Questi sono i doni che mi ha portato oggi:



E' un suo lavoro sistemare i giardini, quelli degli altri; non ho mai capito se lo facesse anche per piacere.
 Nelle occasioni in cui ci vediamo, mi porta sempre una pianta. 
Quando queste, purtroppo, muoiono, ci sto male da matti.


Va bè, la Nutella è la Nutella e qui non si discute; il barattolo è gigante, mi basterà per molti molti mesi, anche se negli ultimi tempi, avevo smesso di alimentarmi con la cioccolata: se proprio mi andava qualcosa di dolce, scendevo nella gelateria artigianale sotto casa e mi sparavo una coppa di yogurt e cioccolato nero.

Che dire delle tagliatelle? Lunga storia. Lui preferisce quelle fatte in casa (e anche io) e di solito si mangiavano la domenica con il sugo di carne. Ora ci si ripiega a quelle confezionate...che dire? 


Mi ha anche dato della carne e € 200 che però ho accettato a malincuore perchè sono i suoi sudori di giorni di fatica e di lavoro.
Ancora non comprendo come possa lavorare così tanto (e solo lui) per mandare avanti il resto della famiglia (non me, tranne che in queste piccole circostanze di supporto).
"Non è un problema mio" mi ripeto...e piango...per me, per un padre, per lui, per tutta la situazione anomala alla quale cerco di non pensare, perchè sto con A., perchè è con lui che ho una famiglia, perchè è con lui che sto ritrovando la serenità e la felicità di vivere.
"Non è un problema mio"...ancora...sono grande, adulta e devo pensare a me e ad A., loro non possono più condizionarmi così tanto, devo andare avanti per la mia strada, perchè è quella giusta, fidarmi delle persone che fino ad ora mi sono state vicine, sempre.


Torno allo studio, che mi da tanta gioia e soddisfazione; mi tiene unita, mi rende sana, meno malata. 
Si, è così, io ce la posso fare; devo avere maggiore fiducia in me; io sto guarendo.  

domenica 7 novembre 2010

Ciclico e cronico

Mi sveglio.
Mi accendo e mi rendo conto di non essermi mai spenta...oppure accesa...
Collego il cervello...a chi?? a che cosa???
Catatonica.
In testa è un casino, c'è molta confusione...dicono la loro ma io non le comprendo...Di chi sono queste voci??? Fatevi vedere!!!
Entrano senza chiedere il permesso e lo fanno con violenza. Fanno male davvero!
Non mi fanno concentrare, studiare, dormire, mangiare e vedere bene.
Non le dovrei ascoltare, non badare a loro e non preoccuparmi della visione alterata, dice la psicologa...fare altro...
Corro per i campi per fuggire ma sono dentro di me!
Barcollo frastornata. 
Potrei cadere da un momento all'altro.
Catatonica.
Crisi.
Cerco una protezione che non c'è.



domenica 31 ottobre 2010

Sondaggio dinamico

Vorrei chiedere a tutti coloro che desiderano partecipare al sondaggio n° 2,
di motivare la loro scelta mettendo un commento in questo post.
Sarei lieta di conoscere il vostro rapporto nei confronti del malato psichiatrico e/o dei disturbi psichiatrici in genere.
Insomma, questo è il vostro spazio...a voi la parola, avete un mese di tempo!


"Curami" CCCP (1964-1985 Affinità-divergenze fra il compagno Togliatti e noi del conseguimento della maggiore età) - 1985





mercoledì 20 ottobre 2010

Perplessità e prospettive

C'è un fatto che proprio non riesco a comprendere.
Le lezioni sono iniziate l'11 ottobre in maniera del tutto soft, come si può vedere dall'orario sotto riportato.

Purtroppo ieri non c'è stato il tirocinio perché la Professoressa stava male (spero si rimetta presto...) e questa mattina non c'è stata la lezione di inglese (LS) perché il docente non è stato ancora nominato (almeno così mi pare di aver capito), così come pure quello di Sociologia Generale (SG). Ok, già qui si potrebbe discutere per ore, perché non è concepibile una situazione in cui inizia l'anno accademico e si debbano perdere delle ore che poi, inevitabilmente, si dovranno recuperare, per mancanza di...organizzazione? o per colpa di ciò che sta accadendo in politica, per i tagli al diritto allo studio? oppure...il tutto rientra nella normale "vita universitaria"? ...rifletto...
Ma torniamo al fatto di apertura post. 
Personalmente non vedo l'ora di entrare nel vivo delle lezioni, dello studio, del lavoro vero e proprio, delle attività previste dal tirocinio (visione film, visite presso istituti di cura, comunità, carceri, csm, attività di gruppo, ecc...) ma c'è gente, e non sto parlando solo del mio corso, che si sente sollevata, alleggerita da chissà quale peso, quando non ci sono delle ore (le classiche "ore buche" delle superiori), oppure, al contrario, si lamenta perché si fanno due ore filate di lezione con in mezzo una breve pausa, per poi riprendere e perché la settimana avrà un'orario troppo intenso ...e via dicendo. 
Ma dico: chi ve lo fa fare? non è mica obbligatorio fare l'università, tanto meno medicina. 
E' un'università a numero chiuso, si fanno sacrifici per entrare, ci sono attività e lezioni interessantissime...e ci si lamenta per la mole di lavoro??? Andare a lavorare, no? 
Sarà che ho penato nel fare svariati lavori di cui non me ne fregava assolutamente nulla, annoiandomi a morte nel registrare la contabilità, mettere negli scaffali scatolette di sottaceti e marmellate varie nell'ordine in cui voleva il titolare, con indosso delle uniformi che se avessero coperto anche il viso sarei stata più che felice...ed ora che sono riuscita ad entrare nell'università da me desiderata dopo il diploma, credendo che non sarei più stata in grado di rimettere appòsto la mia vita, sentire e vedere queste voci e facce scontente mi da su ai nervi! ...rifletto...
Cambiando argomento, può essere che mi si prospetti un lavoretto per il periodo di Natale da svolgere nel fine settimana: venerdì pomeriggio (visto che non ho mai lezione, salvo eventuali recuperi...), sabato e domenica, nel Paese dei Balocchi; così, anche se per poco tempo, avrò raggiunto un altro dei miei obiettivi, che mi permetterà di metter da parte un pò di soldi per le spese universitarie (libri, rata secondo semestre) oppure per l'assicurazione di febbraio della mia Seicento color Puffo. 
In realtà sto raggiungendo anche altri obiettivi, quali, ad esempio, leggere molto, utilizzare l'immaginazione, impegnarmi in ciò che faccio utilizzando le mie qualità che, pian piano, scopro di avere (grazie anche alle persone fidate che credono in me)....e capite bene, cari lettori, che questi "obiettivi" non possono essere cancellati dalla lista perché mi accompagnano ogni giorno, e ogni giorno si rafforzano e prendono una forma a volte diversa. 
Anche il "ridurre le spese all'osso" è un obiettivo che sto raggiungendo; oramai non so più cosa significhi "spendere meno", visto che, tolto il cibo, i detersivi per casa e la benzina, non so più dove limare. A questo punto...mi auguro però di non fare la fine delle spese...


ps: fra pochi giorni scade il mio piccolo sondaggio...sarei felice di sapere l'età di chi passa e legge le mie pagine :) 

venerdì 8 ottobre 2010

Sveglia!



...peccato il lampione; ma non potevo evitarlo, sarei caduta dal terrazzo!

"Be a Bee" AIR (Love 2) - 2009



AGGIORNAMENTO

Ore 12.44 circa 
Oggi, come spesso accade, il mio cervello va a mille e lo si capisce dalla quantità di cose che sono riuscita a fare sino ad ora: ho pulito casa, lavato le tende e pulito le finestre, fatto la spesa, passata in farmacia e alle poste, ho cucinato le verdure e stirato...cosa mi manca? ah si, dopo pranzo credo proprio che andrò a correre facendo il mio solito percorso di saliscendi sotto casa tra i campi; un percorso niente male, da evitare quando cala il sole...Dovrei riuscire anche a ritagliarmi del tempo per leggere...magari mentre lieviterà la pasta per la pizza che farò per cena, per la gioia di A. 
Eh si, ad A. piace la mia pizza...perchè è "obesa", cioè, non è sottile sottile come quella che si mangia al ristorante, ma alta quasi due dita, tipo quelle del fornaio, anche se dopo 5 anni di convivenza, ho imparato a dosare meglio gli ingredienti e farla in maniera decente, rimanendo comunque nel mio stile. Se mi ricordo, posterò una foto.
Ad ogni modo, quando sono in questo stato, dove il mio cervello lavora instancabilmente, non avverto neanche la fame, la sete, la stanchezza...nulla, percepisco solo una grande forza che mi fa andare avanti grazie ad un'attività dopaminergica esagerata della mia testolina, nonostante la terapia farmacologica; mi chiedo come andrebbe senza...In realtà lo so...sarei in uno stato euforico allucinante dove le percezioni visive ed uditive sarebbero alterate, più vivide, per poi piombare nella depressione più profonda, con mille voci negative a seguito...Brrrr... 
Ora, sotto controllo psichiatrico e psicologico, riesco ad orientare questa forza e a concludere concretamente delle azioni. Quindi, posso dire che questa elevata attività cerebrale la sto utilizzando per il mio bene, cioè l'ho convertita a mio favore...è un risultato! 
Ho ancora molto da lavorare e il percorso terapeutico è lungo, ma via, posso dirmi abbastanza contenta (...mio dio, speriamo che tra poco non arrivi il contrario di questo momento, altrimenti mi ritroverei a negare tutto quanto ho appena scritto...l'altro lato del disturbo bipolare...chi sa, capisce cosa voglio dire).
Spero che quando andrò all'università e inizierò a studiare, questa energia non mi abbandoni, anzi, sia incrementata per il fatto che sarò nel posto che dico io a fare ciò che ho deciso io. 
Ribadisco il fatto che tutto ciò è fantastico (...sempre che non stia delirando...).

martedì 5 ottobre 2010

Kunst ...

Ecco...volevo anticipare queste foto con un commento, ma più le guardavo e più mi rendevo conto che parlano da sè. 
La così detta Arte Concettuale.
Questo è ciò che combina A. quando la domenica mattina lava "la roba" della colazione: 



E questo è niente in confronto ad altre mattine in cui dà sfogo alla sua fantasia utilizzando tutto ciò che gli capita a tiro in cucina. Purtroppo non ho le foto di tutte le sue "creazioni" domenicali... Bisogna che me lo ricordi di immortalare queste composizioni.
Che volete farci...chi sta con lo zoppo...

lunedì 4 ottobre 2010

Cambiamenti...forse...

Ore 14.47
Oggi ho avuto il colloquio col mio caro psichiatra. Gli ho raccontato brevemente gli avvenimenti trascorsi dall'ultimo incontro; abbiamo parlato dell'università, dei corsi e...dell'ipotetico lavoro serale nei pub e nei bar, necessario per sopravvivere in questi anni di studio.
Ovviamente, è saltato fuori l'argomento psicofarmaci, visto che la dose maggiore l'assumo la sera, poco prima di cena per poi piombare in un sonno profondo fino al suonar della sveglia. Insomma, il famigerato sonno chimico.
Quindi il Dottore, dopo avermi fatto promettere di non toccare neanche una goccia di alcool e di riposare recuperando le eventuali ore di sonno perse per il lavoro, ha proposto di fare una prova, a partire da questa sera, dimezzando solo la dose del Seroquel RP da 600 mg a 300 mg, in modo da vedere come la mia mente reagisce alla riduzione. Il Depakin e il Tranquirit rimarranno invariati, per ora. Giovedì dovrò ricontattare il Dottore per dirgli come procedo con questo cambiamento.
Giovedì ne parlerò anche con la psicologa perché...sinceramente ho paura di tornare a fare strani pensieri come un tempo, quindi a vivere male e lontano dalla realtà.
In fondo sono felice perché significa che sto meglio e che sto acquistando maggiore libertà e padronanza dei miei pensieri e, soprattutto, c'è la speranza che se senza psicofarmaci sto bene, senza alcuna crisi, ansia, paranoia, ecc...potrò, o meglio, potremo, io e A. avere il nostro "pulcino"!
Occorre guardare avanti ora, fare progetti, anche se la cosa mi spaventa un po': il Male lo conosco, il Bene no...nel senso: riuscirò io a vivere una vita tranquilla e serena con A., senza psicofarmaci, senza malattia, con un lavoro per il quale sto studiando e a crescere nel miglior dei modi un bambino?



Ore 22.10
No...non ce la faccio, non posso ridurre...lo so, è paranoia...già sento una valanga di pensieri ingestibili, ho paura...ora non posso mandare all'aria il lavoro di mesi. C'è l'università, c'è lo studio...
Lo so, il tutto è sotto controllo medico...A. è d'accordo...io non ne sono certa e per questo assumo la seconda compressa, ora.
Al prossimo incontro col mio Dottore spiegherò tutto, i motivi, l'ansia, le paure, tra cui anche quella in cui vi è la mia certezza di un abbandono da parte del Dottore stesso. Anche questo so che non avverrà, mi è stato detto più di una volta, ma ora la testa sragiona...tra poco andrò a dormire...
Per ora ho scelto il conosciuto Male...
Forse sto facendo troppi passi insieme.

sabato 2 ottobre 2010

Iniziamo bene...

Il giorno in cui mi sono immatricolata, mi è stato consegnato un foglio fotocopiato alla meno peggio con un programma: giovedì 30, la mattina, spiegazione dei corsi di laurea (senza indicazione alcuna circa le aule), nel pomeriggio e per tutta la giornata del primo di ottobre, introduzione a delle materie con l'intervento dei professori, esperienze da parte degli studenti più "anziani", nonché saluto del nuovo Preside di Facoltà, nell'Aula Magna di Ingegneria. 
Tutto chiaro...apparentemente...se non fosse che negli ultimi giorni utili per l'immatricolazione   è stato distribuito un dépliant con maggiori informazioni circa gli orari, i professori e...le AULE! Sottolineo il fatto che nel sito dell'Università non c'era informazione alcuna.
Così, giovedì mattina, entusiasta come non mai, entro in Facoltà di Medicina, faccio passare il mio badge per la presenza e mi piazzo nell'aula D, la più grande. Dopo circa un'ora di ascolto circa i vari consigli di studio delle materie, gli esami, le specializzazioni ecc...ecc...da parte di un professore di istologia, comprendo che lì dentro si stava parlando solo del corso di 6 anni di Medicina: avevo sbagliato aula??? 
Approfitto dei cinque minuti di pausa concessi dal professore ed entro in possesso di uno dei dépliant che circolavano: Corso di Laurea Educatore Professionale - Aula M. 
Dopo un attimo di smarrimento e vari passaggi di stati tra ansia-tristezza-confusione-shock, vado alla ricerca disperata della mia aula, l'aula M. Tre piani sopra, scale fatte di due in due, corro in fondo al corridoio ed entro nell'aula accorgendomi subito della differenza: ero passata da un'aula enorme, piena di ragazzi entusiasti con un professore brillante che spiegava, ad uno "stanzino"  con circa 20 persone a dir tanto, con facce che imploravano un caffè doppio e che non vedevano l'ora di alzarsi da lì; arrivo giusto in tempo per firmare la "presenza" e chiarire il mio ritardo. Per fortuna la Professoressa (o la dovrei chiamare Dottoressa?...bòhòòò) coordinatrice del tirocinio, mi chiede se avevo qualche domanda da porle. Appreso il programma provvisorio e toltami qualche dubbio, chiedo a qualcuna del mio corso se sarebbe poi andata, nel pomeriggio, all'Aula Magna di Ingegneria per il proseguo della giornata: tristezza generale! Sembrava di essere tornata alle superiori dove fare "seghino" era sempre meglio che subirsi delle ore di studio e spiegazione. Capito che non avrei tratto nulla di positivo da queste mie future "colleghe", sola soletta mi dirigo verso l'altro Polo Universitario. 
Arrivata là, ho fatto subito conoscenza con altri studenti di medicina eccitati quanto me per la nuova vita che ci aspettava da lì a qualche giorno. Visto che per i prossimi tre anni la mia esistenza si dividerà tra la Facoltà di Medicina e i tirocini, poco m'importa se coloro con cui faccio e farò conoscenza sono del mio corso, l'importante è che non rimanga isolata; questo si.
Lunedì 11 ottobre inizieranno le attività: vedremo di che pasta son fatti i miei ipotetici "colleghi". 


Ora volevo condividere con i miei cari lettori dei problemini, sicuramente comuni a molti altri, cui sto andando incontro: lavoro-studio-tirocinio-vitto-alloggio-ragazzo.
Va bene che A. mi sta appoggiando tantissimo, però dovrei e vorrei comunque pesargli il meno possibile, almeno finché studio, con la speranza che questa laurea mi permetta di lavorare quasi subito in qualche comunità, centri di salute mentale e affini.
Ho già distribuito il mio cv a molti negozi, agenzie per il lavoro, ecc...per trovare un qualcosa per il fine settimana...l'ho consegnato anche a qualche bar e pub, per dei lavoretti serali (psicofarmaci permettendo...).
Devo ancora sapere l'orario delle lezioni, che per ora è provvisorio, ottenere la tessera per la mensa, per il parcheggio, il libretto per il tirocinio e quello per gli esami....uff...
Insomma, stiamo a vedere, di cose ancora da sistemare ce ne sono.


Le persone intelligenti trovano sempre la soluzione al problema.


Bis Bald!

sabato 18 settembre 2010

Una nuova vita

Evvai! Sono troppo felice, di una felicità mai provata; non riesco a trovare le parole per descriverla. Ancora non ci credo. 
Ho anche reso felici A. e il mio caro psichiatra, anche loro hanno contribuito al mio primo successo. Sono, per questo, doppiamente felice.
Primo obiettivo raggiunto: lunedì andrò ad immatricolarmi nella mia università per il corso scelto: Educatore Professionale. E' fantastico!
Voglio: non è vero che "l'erba voglio non cresce neanche nel giardino del re" come qualcuno mi ha cantilenato per anni; se uno lo vuole ci cresce eccome! Ho studiato, tanto e ovunque: su 65 sono arrivata nona. Il numero 9, manco a farci apposta. Ancora una volta lui da una svolta alla mia vita con qualcosa di rilevante, e questa volta è positivo. 
Basta pensieri negativi, basta suicidio, basta tagli...BASTA. Ho rimosso dal blog croci...morte...ho tolto in casa tutti i messaggi di morte e avvertimenti che la Voce mi faceva scrivere e appendere in cucina, in camera...ora voglio pensare positivo.
Ancora qualche settimana e poi inizierò una nuova vita, con dei progetti e altri obiettivi da raggiungere.
A pensarci bene già la mia vita è cambiata; voglio dire...già mi sento più leggera nello spazzare via dalla mia testa quanto di più negativo fin'ora ha regnato.
Oh, le mille voci ci sono sempre, ora più che mai mi sembra di avere il mercato in testa: chi dice una cosa, chi ne dice un'altra, discorsi di vario genere...io ascolto. 
La Voce è stata sconfitta: Veronica esiste e ce la può fare, non piangerà più. 
All'interno di me sto riassorbendo alcuni miei amici, mi sto riappropriando di ciò che avevo affidato ad "altri": studio, costanza, determinazione, entusiasmo, ecc...ma soprattutto voglia di vivere. Una piccola parte del Mondo Parallelo sta rientrando nella mia vita reale...
Ecco, mi dovrò ricordare di analizzare quest'ultimo evento in terapia: sarà un argomento interessante da discutere con la psicologa.



"Destroy Everything You Touch"  Ladytron (Witching Hour) - 2005


venerdì 10 settembre 2010

Voglio

Ore 17.40
Terminato di studiare per il test, nell'attesa dell'uscita delle graduatorie, torno ai libri lasciati in sospeso a maggio. Torno da loro: mi rassicurano e mi alleviano l'ansia, mi proteggono. Tolgo la polvere...li apro, li annuso...mi faccio del loro odore; sono la mia droga e per fortuna non fanno male (almeno credo...). Alimentano il mio cervello che ha sempre fame di sapere, conoscere, istruirsi. Non è contento quando arriva il sonno chimico ma lo deve accettare perchè sa che poi starà bene; tutto tace: le mille voci che affollano la mente prima, dopo questo sonno ristoratore, se ne vanno.
Spero con tutto il cuore di poter entrare a Medicina perchè è questo quello che voglio.
Voglio, una parola che mi fa brutto sentirla perchè non l'ho mai potuta pronunciare, tanto meno soddisfare: Veronica fu messa da parte. Ora la urlo a squarciagola perchè mi libera l'anima, perchè Veronica lo vuole!
Voglio. 
Voglio andare all'università.
Voglio studiare.
Voglio frequentare quel corso per cui tanto mi sono preparata.
Ora sto bene e spero, lo ripeto, di poter concretamente fare queste azioni.
Sono nelle mani dei numeri e questa volta il 9 non c'entra.
Sono nelle mani di una graduatoria, di una stupida ed insulsa graduatoria. Quest'ultima deciderà le sorti della mia vita, da qui ad un mese.





Film molto forte e triste, non a caso manca la primavera; senza dubbio da vedere. La cosa curiosa è che personalmente certe sensazioni le provo e le vivo senza ricorrere a nessun tipo di droga; fortuna? bhò...se non altro non devo spendere nulla, l'unica cosa è che non le posso prevedere poichè non sono a comando, al più posso percepire dei sintomi negativi e/o positivi: il mio cervello è una bomba ad orologeria. 
La colonna sonora è da brivido, non ho potuto non metterla per intero; mi si è installata nel cervello e sarà difficile rimuoverla.
L'eccellente compositore ha creato altre colonne sonore (penetranti ed emozionanti), la prima per "π - Il teorema del delirio" del 1998, sempre di Darren Aronofsky, altro film che consiglio di vedere.


"Lux Aeterna"  di Clint Mansell (SoundTrack "Requiem for a Dream" - 2000)



sabato 4 settembre 2010

martedì 13 luglio 2010

Quanto più m'avicino al giorno extremo

Quanto piú m'avicino al giorno extremo
che l'umana miseria suol far breve,
piú veggio il tempo andar veloce et leve,
e 'l mio di lui sperar fallace et scemo.
I' dico a' miei pensier': Non molto andremo
d'amor parlando omai, ché 'l duro et greve
terreno incarco come frescha neve
si va struggendo; onde noi pace avremo:
perché co llui cadrà quella speranza
che ne fe' vaneggiar sí lungamente,
e 'l riso e 'l pianto, et la paura et l'ira;
sí vedrem chiaro poi come sovente
per le cose dubbiose altri s'avanza,
et come spesso indarno si sospira.





lunedì 12 luglio 2010

giovedì 8 luglio 2010

1995 - Seconda ed ultima parte

"Continua a dire che sembro un ospite in questa casa. Devo dire che non ha tutti i torti. Lei dice così perché non faccio nulla a beneficio della casa, vale a dire che non pulisco, non metto in ordine le cose che vedo in disordine, eccetto le mia che sono sempre in ordine, ben pulite, in luoghi sicuri. Io invece le dò ragione non su questo aspetto, ma in un altro: l'appartamento non è esattamente il tipo di abitazione che mi piacerebbe; forse mi sono espressa male, io volevo dire il tipo di mobilio, i quadri...insomma l'arredamento. Neanche la camera mia mi piace poi tanto. Fortuna che esiste l'immaginazione (...).

24/11/'95
E' fantastico! E' una settimana ormai che fa veramente freddo, ma un freddo da sciarpa e cappello. Ho una strano stato d'animo quando la sera verso le 19 (19,30-20) vado fuori in terrazzo, perché sento l'odore: delle castagne (che mi madre non vuole fare perché  le "sfumisce" la casa, dice...che scusa ridicola, e pensare che voleva avere il caminetto in casa!), del fumo del caminetto, di legna ardente...odori che amo da morire perché mi fanno venire in mente la montagna (con questa parola ho detto tutto), dell'aria fresca, o meglio fredda...e in lontananza vedo quella leggera velatura di nebbia o foschia (non lo so) e mi da quella sensazione mistica, misteriosa...che a me piace tanto. Starei le ore fuori da quel terrazzo, se abitassi da sola. Tra un paio di settimane entrerà l'inverno; sono già iniziate le gare sciistiche e immagina un po' il mio stato d'animo? E' a terra! Sarebbe leggermente sollevato se per Natale venissero i miei cugini di *** ...Uhm...no. Spiacente ma non placherebbero la mia voglia di montagna, neve e Germania.


22/12/'95
Mi sento solo e sono depresso, ma al tempo stesse sto bene (che ragionamento del @@@@!) E' la verità! - No non può essere che tu stai bene da solo. Cambiamo discorso che è meglio, questa sera non mi va di parlare di questo argomento così profondo. Lo sai che poi a Natale vengono i miei cugini da *** (ops! da Monaco...sto parlando con Hans) - Cosa stai dicendo Mark, da ***? Ma ti sei fuso il cervello? - No, mi sono solo sbagliato, a questo punto della giornata non capisco più cosa dico (ho una crisi esistenziale...di personalità, ora non capisco più quando devo parlare da Mark o da me, bhò...che importa, tanto la gente non ci fa caso, ma Hans si, quindi è meglio che stia attenta). -Senti Hans, se dovessi uccidere qualcuno, chi uccideresti e con che cosa lo uccideresti? - Ma che domande mi fai? Bella, comunque è interessante; io ti rispondo, ma poi voglio saperlo da te. Va bene? - Ok, dai avanti. - Dunque, fammi pensare...non lo so, il bello è che non ci ho mai pensato...no, per il momento nessuno Mark...e tu? - Io non ho una persona precisa. - Mamma mia Mark, vuoi fare una strage? - No scemo, prendimi sul serio, non sto scherzando...in certi momenti ucciderei mia madre, quando mi priva delle cose che amo di più al mondo e che evidentemente per lei non sono niente...poi ucciderei mia sorella perché qualche volta mi fa veramente inc@@@@@@ nel vero senso della parola. - E tuo padre? - No mio padre no, tanto non c'è quasi mai a casa quindi...lo sai però cosa penso, che sia meglio che mi uccida o con le forbici, quelle belle lunghe color argento, o con quei coltelli lunghi e fini luccicanti..belli belli! Non dirmi che sono matto ma qualche volta con la lametta mi faccio dei piccoli tagli sul polso o sulla fronte, così, per divertimento e per vedere il sangue scendere giù. Sembra un vulcano che erutta la lava, la ferita invece il sangue, quello rosso sai, mica quello chiaro acquoso. - Ma cosa fai, tenti di tagliarti le vene Mark? L'Italia ha una brutta influenza su di te. Se hai in mente di ucciderti, bhe, sei pazzo perché a me dispiacerebbe da matti. - No, no che dici; non lo faccio perché forse non ho il motivo valido (la goccia che fa traboccare il vaso) o non ho il coraggio. Non lo so... - Non fare pazzie, dai allora se proprio devi uccidere.... - No io non voglio uccidere, forse mi sono espresso male, ho l'istinto di uccidere, ma non che se ora mi capitasse tra le mani un coltello sterminerei la mia famiglia, hai capito, non ho l'intenzione, è solo che certe volte questa gente mi fa scatenare l'istinto omicida, che  per fortuna, riesco a calmare. - Ho capito, allora chiudi gli occhi e conti fino a dieci in quei momenti ? - Si più o meno. - Dai, tra un po' è Natale, non pensarci; staremo noi due, assieme alle nostre famiglie ed ai tuoi cugini di Monaco, non è fantastico? - Si, se penso che c'è gente che lo passa in montagna, davanti al caminetto, mangiando le castagne, però non sono tanto felice... - Mark! - D'accordo, cercherò di non pensarci, va bene? - Ci divertiremo!!!"

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