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venerdì 22 luglio 2016

Dopo un anno e dieci mesi (circa)

Eccomi di nuovo qua. 
Mio dio quanto tempo è passato, non so più nemmeno se io sia capace di scrivere, e...come mi appare obsoleta la grafica...ok non ci penso, mi metto subito a scrivere.

Vediamo un pò....ero incinta, non ho documentato la gravidanza come avevo scritto ma è trascorsa bene, nessuna complicazione alla nascita di Ophelia, tutto è andato nel miglior dei modi. 

Ophelia ha cinque giorni di vita 
Il suo primo anno di vita è stato molto intenso per me, che non avevo nessuna idea di come potesse essere avere un figlio. Continuamente cercavo di "strutturare" le giornate, il più delle volte senza successo perché un neonato è imprevedibile e perché io stessa, spesso, non avevo la forza di concretizzare, di renderle diverse, in modo che non fossero solo cambi di pannolini e poppate, di uscire di casa. 
Fino a qualche settimana fa non avevo tempo di fare nulla: l'allattamento esclusivo, le giornate che non finivano mai, nessun aiuto in casa, la bimba che di giorno non dormiva, la stanchezza e le conseguenti paranoie, il tempo per riflettere su quanto stavo vivendo, l'assenza di pensieri, il "non riuscire a metabolizzare il fatto di essere diventata una madre", gli ormoni impazziti...no, non c'era tempo di dedicarmi, con una certa costanza, a qualcosa di concreto per me, soprattutto perché non sapevo rispondere alla famosa domanda del mio caro Dottore "Cosa vuole Veronica?"; io mi domandavo "Ma chi è adesso Veronica?" (tralascio il turbinio di pensieri e domande che sovraffollavano la mia mente per l'importante cambiamento avvenuto). Insomma, è stato una anno duro fisicamente, ma anche e soprattutto, mentalmente.


Domani la mia bimba compie 16 mesi, e già dimostra un carattere forte, tenace, incline al cambiamento; è una mangiona, adora fare le scoperte ed è entusiasta quando riesce a ripetere ciò che ha appreso...spesso quando la osservo mi viene da dire che "ama la vita"! La adoro...e dire che i primi due mesi la guardavo come un'estranea e mi chiedevo come si facesse a voler bene ad un neonato...mi sentivo una madre anomala. Ora, più sto con lei e più ho la percezione che lei sia sempre stata con me, voglio dire, non mi ricordo più com'è vivere senza di lei; però a volte mi sforzo di ricordare com'era perché un pezzettino di vita di prima, la rivoglio. Si, rivoglio me stessa, rivoglio i miei pensieri, le mie terapie, i mie colloqui, i motivi che mi hanno spinta a laurearmi. Rivoglio un pò di me stessa di prima, più quella che sono ora grazie ad Ophelia. 
Qualche mese fa in casa si parlava di avere un secondo figlio....uhm...mi dispiace ma non credo che ce ne sarà un altro, non so se ce la posso fare a reggere, di nuovo, tutte le esigenze e i cambiamenti che un neonato comporta; non so se voglio dedicare la mia vita a fare e crescere figli, ma soprattutto, non voglio essere solo una madre e una casalinga. 

Ultimamente ho ripreso, con una certa regolarità, a leggere la sera, prima di andare a letto, e questa azione mi fa bene perchè vedo l'avanzare di qualcosa che inizio, anche se non sempre capisco ciò che leggo, per via dell'orario, della stanchezza e dei farmaci; non importa vado avanti lo stesso, è un allenamento mentale, tornerò a capire. Sto leggendo un libro iniziato a marzo, "Phobia" di Wulf Dorn.
Ultimamente ho ripreso anche la ricerca di un lavoro, sia come educatore che come impiegata, perchè è meglio tenere i piedi in due staffe, no? Vorrei un lavoro per contribuire economicamente al benessere della mia piccola famiglia, per poter garantire un futuro ad Ophelia, per rientrare a far parte della Società e dare il mio apporto, vorrei un lavoro che mi gratifichi un pò.

Oggi invece ho rimesso mano qui. Il blog rimane con il taglio che aveva, non voglio che diventi un blog in cui i figli fanno da protagonisti e da attrattiva, la mia famiglia rimane fuori, per quanto possibile, da questo spazio. 

Per il momento ho esaurito i pensieri che, come si sa, il più delle volte li scrivo di getto: stavo rifacendo il letto ed ecco all'improvviso il flusso (c'è anche da sottolineare che oggi la piccola dorme di brutto).  Anche qui ora, come per la lettura, non voglio preoccuparmi più di tanto di come ho scritto, so che piano piano riprenderò a scrivere bene.

Piano piano, con calma.

2 commenti:

  1. Ciao Veronica.
    Come stai? Forse non ti ricorderi di me, ma io ti scrivo lo stesso.....era tanto che non leggevo più tuoi post, e sono contenta che sei tornata a scrivere. Io non ho mai commentato, ma a volte continuavo a seguirti anche se ci siamo perse di vista.
    Che bella bambina! Complimenti. Sono certa che ti renderà felicissima
    Sai, è strano che come ci siamo conosciute nello stesso posti, abbiamo deciso anche se a distanza di anni di fare lo stesso percorso si studi e lavorativo. Io sto frequentando il 5 anno di superiori al serale, indirizzo servizi sociali e poi a ottobre mi iscrivero' all'università per diventare educatrice professionale. 😊
    Ah dimenticavo, io sono Cristina. Ci siamo conosciute in ospedale nel lontano 2009......
    Un saluto e un in bocca al lupo per tutto. Chris

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    Risposte
    1. Ciao Cristina, certo che mi ricordo di te ed è anche probabile che ti abbia menzionato nel descrivere il mio quarto ricovero avvenuto, come dici tu, nel lontano 2009 (appena entrata in reparto ti avevo offerto dei biscotti al cioccolato 😉).
      Da quello che scrivi, deduco che anche tu ora stia meglio...sono contenta 👍. A breve quindi inizierai a studiare per l'esame di ammissione alla triennale di medicina per educatore...complimenti! E' un bel corso e poi ora è migliorato col nuovo ordinamento rispetto a quando l'ho frequentato io. Un mega in bocca al lupo anche a te!
      ps. grazie per avermi scritto, mi ha fatto davvero piacere. A presto!

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