Guardo e riguardo la stampa dell'ecografia, che risale a due settimane fa.
Osservo i cambiamenti nel mio corpo.
Ancora non associo le due cose.
"Se non lo vedo e non lo tocco, non esiste. La mia mente è rigida, resistente e poco incline ai cambiamenti" penso.
Lunedì ho la prossima visita con la mia ginecologa per controllare se tutto procede bene e per programmare i prossimi esami e visite.
Neanche tutti i malesseri del primo trimestre mi rendono reale lo stato di gravidanza: il bruciore di stomaco e l'acidità sono presenti da anni, l'umore è ballerino da sempre, il poco sonno o, al contrario, l'eccessiva stanchezza li associo agli psicofarmaci, il preferire un cibo anziché un altro è una mia caratteristica che varia a seconda dell'umore e di non so cosa mi passa per la testa, e il gonfiore addominale, bhé quello è con me da quando sono in terapia, tant'è che l'ho scherzosamente nominato, dopo anni, "pancia psichiatrica". Per questi motivi, il mese scorso sono corsa dalla mia ginecologa per un controllo, dopo neanche una settimana dalla prima visita, pensando che l'embrioncino non ci fosse più, o non fosse mai esistito: non ero sicura che i sintomi fossero propri della gravidanza (nonostante l'assenza del ciclo). Successivamente è sopraggiunta la nausea, quella si che era l'unico nuovo elemento di disturbo, soprattutto la mattina, prima di colazione, o dopo, se mangiavo qualcosa di non adatto, tipo il mio solito tazzone di latte e la sera, dopo cena; comunque ora pare si sia attenuata e piano piano sto tornando a fare pasti decenti e regolari.
Tornando al piccolo ...perché non lo sento? ...perché non provo nulla per l'esserino che è dentro di me? ...perché non scoppio di felicità? Ecco, ancora domande, ma ammetto che tutto ciò mi fa strano. Ognuno vive le esperienze di vita in maniera del tutto personale, e per le donne la gravidanza non fa eccezione, ma leggere nei blog di future mamme dell'amore che nutrono sin da subito, vedere il modo in cui annunciano la dolce attesa ...bhé a me fa sentire una specie di alieno. Anche ora che sto scrivendo queste righe, mica ci credo!
Eppure desideravo (desideravamo) un bimbo da tempo, eppure a lui già ci pensiamo, pensiamo alla sua futura cameretta (che ora altro non è che un ripostiglio!), facciamo discorsi sui possibili cambiamenti che il nuovo esserino porterà nella nostra vita, di coppia e individuale, immaginiamo come sarà andare con lui al parco, al mare, ...se impugnerà il pennarello con la destra o la sinistra, se porterà gli occhiali, se gli piacerà il motocross, il nuoto o l'atletica o nessuno sport! Immaginiamo come sarà bello scoprire cosa gli frullerà nella testolina, quanti danni farà in casa e immaginiamo anche quello che non potremo mai immaginare che farà, perché lui sarà un essere vivente indipendente con una sua testa e un suo pensiero. Ecco, se penso a queste cose, gli voglio già bene, è già qui con noi!
Mesi fa dissi al mio caro Dottore che non era il dopo che mi preoccupava, ma i 9 mesi. Sono preoccupata perché il mio corpo cambierà (non sono preoccupata di ingrassare, ma di diventare ingombrante, di occupare maggiore spazio, di non indossare i miei soliti vestiti, ...), perché il mio seno aumenterà, perché dovrò prestare alcune attenzioni al corpo che non ho mai preso in considerazione in tutta la mia vita; ad esempio sto assumendo con estrema regolarità la terapia, ho ridotto drasticamente l'attività fisica, se mi sento stanca, dormo e se sento fame, mangio (ma non per due!), e tante altre cose. Sono sempre stata un tipo "mentale" e il corpo è sempre stato un qualcosa a sé stante, mentre ora tutto deve combaciare, altrimenti non funziona; non posso mica dissociarmi in questi 9 mesi! (6, ne rimangono 6...). Mica posso far finta di nulla se ad un certo punto il piccolo comincia a muoversi! O ignorare i segnali importanti che il corpo mi manda! ...Bene, altro argomento da portare in terapia...dio mio, spesso mi domando come farei se non ci fossero la mia psicologa e il mio Dottore.
Spesso mi domando anche: ma se io non mi sento incinta, A. come si sente? A volte glielo chiedo, altre lascio che il tempo faccia il suo corso; del resto è un evento completamente nuovo per entrambi, ed entrambi abbiamo passato molte situazioni negative per cui forse stiamo andando con i piedi di piombo e centelliniamo la felicità che proviamo. Non lo so, sono solo pensieri...
Ammetto di essermi commossa alla prima ecografia, quando abbiamo visto le manine, i piedini, il corpicino e il piccolino "nuotare" nel suo spazio, che energia! E ancora prima, a 6/7 settimane quando abbiamo sentito il suo cuoricino battere, che strano rumore!
Il viaggio è ancora lungo, ci sono delle ecografie che dovrò fare per vedere se cresce bene e se il suo cuore è ok, ma come si fa ad andare avanti se non si è positivi? Del resto questa era una cosa che mi auguravo per quest'anno, ed è arrivata!
Penso che m'impegnerò a scrivere in questo blog, settimana per settimana, e nel mio Moleskine,
giorno per giorno, tutto ciò che accade, lo scopo è quello di prendere maggiore consapevolezza del mio stato. Scrivere è un mio istinto, solo che dovrò rielaborare tutto ciò che di concreto si verifica in questa esperienza, invece di perdermi tra i miei pensieri irreali e afinalistici (mi sarò spiegata???). Un paio di settimane fa il mio caro Dottore mi disse: "Non pensi troppo alla testa, ma a cosa farebbe una mamma "normale", e lo faccia." Ci proverò.