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martedì 16 settembre 2014

Avevo voglia di un dolce... #2

Cucino spesso torte e ciambelle in inverno o nelle giornate di pioggia, e le penso o cerco sane e genuine, con ingredienti come: lo yogurt, la frutta, la crema o il cioccolato, adatti per una merenda; questa volta ho scelto la ricotta. 


Non penso quasi mai ad avere la macchina fotografica vicino durante la realizzazione del dolce; postare poi la ricetta senza far vedere il risultato non ha molto senso. 
Venerdì ho pensato di fare delle foto solo dopo lo step 1 del procedimento. La prossima volta ci penserò dopo aver preparato tutti gli ingredienti sul tavolo, che è meglio. Si tratta solo di coordinare le azioni e aver dimestichezza tra lo scattare le foto con le mani pulite e il procedere con la ricetta; non è facile e sarebbe meglio essere in due, anche per avere delle foto più belle e dinamiche. Sono una persona esigente :) 
La ricetta della Torta di Ricotta l'ho presa dal libro delle Torte e l'unica modifica cui ho apportato è stata quella di sostituire il burro con l'olio per ungere la tortiera.

Questi sono gli ingredienti:
- 400 gr di ricotta (ho messo la SantaLucia perché è molto cremosa)
- 220 gr di farina bianca
- 200 gr di zucchero
- 2 uova
- 2 tuorli
- una bustina di lievi in polvere
- zucchero a velo
- olio
- sale


domenica 14 settembre 2014

Festa del Mare


Come tutti gli anni, la prima domenica del mese di settembre c'è la Festa del Mare e per fortuna quest'anno hanno rimesso lo spettacolo pirotecnico. 
Lo spettacolo iniziava alle 21 e non avremmo fatto in tempo a mangiare al ristorante, per cui abbiamo preso qualche pezzo di pizza e ce lo siamo mangiato negli scalini di Piazza del Papa. La serata era stupenda, il clima era giusto e il cielo era limpido e sereno. 
Poi siamo scesi fino al porto cercando un posto favorevole per vedere i fuochi d'artificio; partivano proprio dal molo e alcuni direttamente del mare. 
Abbiamo fatto parecchie foto e quest'anno anche un video!

venerdì 12 settembre 2014

Riepilogando agosto

Il mese di agosto è iniziato con lo sgomberare la sala per poterla imbiancare e fare spazio alla nuova libreria con modifiche all'impianto stereo annesse (progetto di A.). 
Ad imbiancare ci abbiamo messo una giornata intera: abbiamo iniziato la mattina e la sera era già quasi tutto pulito; dico quasi perché dio solo sa per quanti giorni il pavimento, nonostante fosse tutto coperto, le porte e le finestre possano ributtare fuori le gocce di pittura e la polvere. Poi abbiamo ri-arredato e, giorno dopo giorno, la stanza vuota è tornata a diventare la nostra sala, pulita, luminosa e profumata, con tanto di tende, morbidi cuscini e tappeto. Ora è quasi a posto, mancano "solo" un paio di ripiani per la libreria, l'impianto stereo e il mobile tv, da modificare anch'esso.
Per me è stato un mese intenso anche perché mi stancavo subito, avevo mal di schiena e paura di affaticarmi e arrecare danni al piccolino, inoltre lo stomaco faceva i capricci ed ero spesso triste; almeno non è stato eccessivamente caldo. 
Anche per A. non è stato facile che, come al solito, ha dovuto effettuare delle modifiche, questa volta alla libreria dell'Ikea, Billy, per poterla adattare alle nostre esigenze, costruendo un pensile a sospensione, visto che la nuova linea non lo prevedeva più. In pratica giornate di ferie passate in casa e in garage a lavorare, uno spasso direi e capisco che non fosse dell'umore giusto in quel periodo. 


- la foto è bruttina, ma è per rendere l'idea; l'impianto è provvisorio, casse comprese - 

Però ci siamo ritagliati anche dei momenti di svago! 

giovedì 11 settembre 2014

La cena sfiziosa (e golosa) del mercoledì

Per spezzare la settimana, ieri ho pensato di fare lo sformato di patate. Ho una ricetta molto vecchia, la trascrissi nel mio ricettario quando ancora andavo a scuola; era nell'agenda di mia madre e probabilmente risale a mia nonna. Al tempo, trascrivevo tutte le ricette che mi piacevano così le avevo con me e a portata di mano se avevo voglia di farle. Poi internet non era così diffuso, per cui c'era un po' quel modo di passarsi le ricette di madre in figlio, o da vicina a vicina, oppure si stava pronti davanti alla tv per scrivere velocemente su agende o fogli volanti ingredienti e procedimento di ricette dettate durante il programma di cucina. No, non rimpiango quei tempi, sto meglio adesso; trascrivevo quelle ricette per essere indipendente e perché mia madre era estremamente gelosa delle sue cose, ricette comprese. 
Ma torniamo allo sformato!


Nella mia ricetta c'è scritto questo:

Ingredienti:
- 1 kg di patate
- 1 mozzarella di 300 gr circa
- 2 etti di prosciutto cotto
- 4 cucchiai di parmigiano grattugiato
- 1 uovo
- 4 cucchiai di molliche di pane
- noce moscata 

Procedimento
Per prima cosa, si taglia la mozzarella a fettine sottili, in modo che perda un po' di liquido. Quindi si lessano le patate e, ancora calde, si schiacciano con lo schiacciapatate, come si fa per il purè, e si aspetta che le patate si raffreddino. A questo punto è meglio accendere il forno. Una volta raffreddate le patate, si uniscono: l'uovo, il parmigiano, le molliche di pane e una grattata di noce moscata. Si mescola il composto per amalgamare bene tutti gli ingredienti, poi si prende una pirofila con i bordi alti e ci si mette metà del composto di patate. Si livella bene e si copre con metà del prosciutto cotto, quindi la mozzarella sgocciolata e si prosegue col restante prosciutto cotto. Infine si copre il tutto con il composto rimanente e s'inforna per 30 minuti o comunque finché non si sarà fatta la crosticina. 
Et voilà!

mercoledì 10 settembre 2014

Lui è proprio lì?


Guardo e riguardo la stampa dell'ecografia, che risale a due settimane fa. 
Osservo i cambiamenti nel mio corpo. 
Ancora non associo le due cose. 
"Se non lo vedo e non lo tocco, non esiste. La mia mente è rigida, resistente e poco incline ai cambiamenti" penso.
Lunedì ho la prossima visita con la mia ginecologa per controllare se tutto procede bene e per programmare i prossimi esami e visite.
Neanche tutti i malesseri del primo trimestre mi rendono reale lo stato di gravidanza: il bruciore di stomaco e l'acidità sono presenti da anni, l'umore è ballerino da sempre, il poco sonno o, al contrario, l'eccessiva stanchezza li associo agli psicofarmaci, il preferire un cibo anziché un altro è una mia caratteristica che varia a seconda dell'umore e di non so cosa mi passa per la testa, e il gonfiore addominale, bhé quello è con me da quando sono in terapia, tant'è che l'ho scherzosamente nominato, dopo anni, "pancia psichiatrica". Per questi motivi, il mese scorso sono corsa dalla mia ginecologa per un controllo, dopo neanche una settimana dalla prima visita, pensando che l'embrioncino non ci fosse più, o non fosse mai esistito: non ero sicura che i sintomi fossero propri della gravidanza (nonostante l'assenza del ciclo). Successivamente è sopraggiunta la nausea, quella si che era l'unico nuovo elemento di disturbo, soprattutto la mattina, prima di colazione,  o dopo, se mangiavo qualcosa di non adatto, tipo il mio solito tazzone di latte e la sera, dopo cena; comunque ora pare si sia attenuata e piano piano sto tornando a fare pasti decenti e regolari. 
Tornando al piccolo ...perché non lo sento? ...perché non provo nulla per l'esserino che è dentro di me? ...perché non scoppio di felicità? Ecco, ancora domande, ma ammetto che tutto ciò mi fa strano. Ognuno vive le esperienze di vita in maniera del tutto personale, e per le donne la gravidanza non fa eccezione, ma leggere nei blog di future mamme dell'amore che nutrono sin da subito, vedere il modo in cui annunciano la dolce attesa ...bhé a me fa sentire una specie di alieno. Anche ora che sto scrivendo queste righe, mica ci credo! 
Eppure desideravo (desideravamo) un bimbo da tempo, eppure a lui già ci pensiamo, pensiamo alla sua futura cameretta (che ora altro non è che un ripostiglio!), facciamo discorsi sui possibili cambiamenti che il nuovo esserino porterà nella nostra vita,  di coppia e individuale, immaginiamo come sarà andare con lui al parco, al mare, ...se impugnerà il pennarello con la destra o la sinistra, se porterà gli occhiali, se gli piacerà il motocross, il nuoto o l'atletica o nessuno sport! Immaginiamo come sarà bello scoprire cosa gli frullerà nella testolina, quanti danni farà in casa e immaginiamo anche quello che non potremo mai immaginare che farà, perché lui sarà un essere vivente indipendente con una sua testa e un suo pensiero. Ecco, se penso a queste cose, gli voglio già bene, è già qui con noi! 
Mesi fa dissi al mio caro Dottore che non era il dopo che mi preoccupava, ma i 9 mesi. Sono preoccupata perché il mio corpo cambierà (non sono preoccupata di ingrassare, ma di diventare ingombrante, di occupare maggiore spazio, di non indossare i miei soliti vestiti, ...), perché il mio seno aumenterà, perché dovrò prestare alcune attenzioni al corpo che non ho mai preso in considerazione in tutta la mia vita; ad esempio sto assumendo con estrema regolarità la terapia, ho ridotto drasticamente l'attività fisica, se mi sento stanca, dormo e se sento fame, mangio (ma non per due!), e tante altre cose. Sono sempre stata un tipo "mentale" e il corpo è sempre stato un qualcosa a sé stante, mentre ora tutto deve combaciare, altrimenti non funziona; non posso mica dissociarmi in questi 9 mesi! (6, ne rimangono 6...). Mica posso far finta di nulla se ad un certo punto il piccolo comincia a muoversi! O ignorare i segnali importanti che il corpo mi manda! ...Bene, altro argomento da portare in terapia...dio mio, spesso mi domando come farei se non ci fossero la mia psicologa e il mio Dottore. 
Spesso mi domando anche: ma se io non mi sento incinta, A. come si sente? A volte glielo chiedo, altre lascio che il tempo faccia il suo corso; del resto è un evento completamente nuovo per entrambi, ed entrambi abbiamo passato molte situazioni negative per cui forse stiamo andando con i piedi di piombo e centelliniamo la felicità che proviamo. Non lo so, sono solo pensieri...
Ammetto di essermi commossa alla prima ecografia, quando abbiamo visto le manine, i piedini, il corpicino e il piccolino "nuotare" nel suo spazio, che energia! E ancora prima, a 6/7 settimane quando abbiamo sentito il suo cuoricino battere, che strano rumore! 
Il viaggio è ancora lungo, ci sono delle ecografie che dovrò fare per vedere se cresce bene e se il suo cuore è ok, ma come si fa ad andare avanti se non si è positivi? Del resto questa era una cosa che mi auguravo per quest'anno, ed è arrivata!
Penso che m'impegnerò a scrivere in questo blog, settimana per settimana, e nel mio Moleskine, giorno per giorno, tutto ciò che accade, lo scopo è quello di prendere maggiore consapevolezza del mio stato. Scrivere è un mio istinto, solo che dovrò rielaborare tutto ciò che di concreto si verifica in questa esperienza, invece di perdermi tra i miei pensieri irreali e afinalistici (mi sarò spiegata???). Un paio di settimane fa il mio caro Dottore mi disse: "Non pensi troppo alla testa, ma a cosa farebbe una mamma "normale", e lo faccia." Ci proverò.

martedì 9 settembre 2014

Perché...?

Questa mattina, durante la mia consueta passeggiata, riflettevo. Riflettevo sulla mia condizione, riflettevo sulla vita, ...e mi sono posta molte domande:
- perché dopo la laurea non si riesce a trovare lavoro?
- perché l'ECM non è accessibile a tutti? O meglio, perché gli eventi formativi costano così tanto? (10 € a credito e di solito come minimo ti danno 10 crediti ...se uno non lavora, come può partecipare a questi corsi?)
- perché la specialistica e i master sono per chi se li può permettere economicamente? Che gli studi per le professioni sanitarie siano solo per famiglie benestanti? 
- perché se trovi un lavoro, questo ha un contratto assurdo, con un nome assurdo e uno stipendio assurdo? Lavorare è diventata una rarità, essere pagati un optional...
- perché se possiedi il titolo di studio adeguato ma non rientri per età nel bando, la cooperativa/comunità/associazione preferisce COMUNQUE far entrare quelli del Servizio Civile? E' assurdo! 
- perché durante il periodo della gravidanza non si trova lavoro???
- perché in Italia qualsiasi cosa ha dietro una burocrazia oscura, complicata e che alla fine non porta a nulla di concreto, tangibile, reale???
- perché occorre sempre accontentarsi della situazione in cui si è e non si ha la libertà di crescere a livello professionale e personale?
- perché ...?

E mentre il mio cervello produceva tutti questi "perché" piano piano l'umore finiva sotto la suola delle scarpe... che novità...
Al solito, mi domando il perché di tutto e mi domando se forse non avrei fatto meglio a studiare Filosofia: il lavoro non lo trovavo di certo, ma almeno trovavo alcune risposte (...forse...).
Scherzi a parte, scrivo queste cose perché mi dispiace non lavorare e non potermi permettere corsi di aggiornamento e approfondimento, mi dispiace non poter contribuire in casa nelle spese, mi dispiace non poter portare avanti gli studi, ....mi dispiace perché so che tutto questo si ripercuoterà nella mia esistenza, quindi nel clima casalingo.
Sono certa che possono esserci delle alternative, se non altro per quante volte questa parola "alternativa" è stata utilizzata durante le sedute psicoterapiche, però in questo periodo non riesco a vederle. Forse dovrò cambiare strada? (...di nuovo?!) O si tratta "solamente" di saper aspettare? Sono confusa...
Porterò l'argomento in terapia.

Penso che proseguirò la giornata con della buona musica e, più tardi, con la lettura de "La terapia"


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