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domenica 26 febbraio 2012

...strani incontri


Secondo voi dovrei commentarle o le immagini sono già abbastanza eloquenti?
Le abbiamo acquistate ieri al mercatino dell'antiquariato/usato per 10 €, e finalmente ho soddisfatto un desiderio che avevo sin da piccolina: avere una Matrioska. 
Non lo so perché mi siano sempre piaciute. La prima volta che le vidi a casa dei miei nonni, che avevano le originali russe perché mio nonno viaggiava molto, ne rimasi subito colpita: queste bamboline coloratissime di legno che si aprivano l'una dentro l'altra e che non smettevo di guardare e aprire fino all'ultima, piccina piccina (il "seme" secondo la tradizione russa che sta ad indicare il neonato). Questo concetto del "vedere cosa c'è dentro" è diventato un pò una mia fissazione che poi, nel tempo, ho esteso a tutto, cibo compreso.
Il tipo che ce le ha vendute ci ha spiegato un pò la storia della Matrioska, che è diventata il simbolo della tradizione russa. Anche questo ci è piaciuto: intrattenere un dialogo con un perfetto sconosciuto che ha condiviso con noi un suo sapere, legato ai suoi viaggi e alle sue esperienze. Questo è un "effetto collaterale" dell'andar per mercatini, un qualcosa che si è perso a causa dei centri commerciali, dei supermercati e della troppa fretta di questa società. 

venerdì 24 febbraio 2012

5 - Frammenti di diario

"Ore 11.43 - a casa
Ieri sera per mettere a post questo cavolo di blog, nel rimettere tutte le foto che erano saltate, ho fatto mezzanotte e oggi sono stordita, colpa dei psicofarmaci non smaltiti.
Ho abbandonato ogni barlume di speranza di voler dare Pedagogia Clinica e Autismo il 28 (dopo essermi cancellata giorni fa dall'esame del 14, rimandato causa neve), resto comunque abbastanza fedele al programmino che mi sono data per oggi. Si capisce che nella mattinata ho concluso poco a livello di studio.
Dopo pranzo, torno sui libri perchè alla prossima data di esame, chiudo il modulo e do la materia. Quindi mi leggo bene i libri assegnati: penso che senza il peso dell'esame imminente, possa rendere di più a livello di apprendimento. Con tutta calma, studio contando di finire prima del 5 marzo, giorno in cui inizierà il secondo semestre.
Più tardi, la consueta corsa: sarebbe un delitto non uscire con questo bel sole e quest'aria mite."

giovedì 9 febbraio 2012

Quella data mi opprimeva

Mi sono appena cancellata dalla lista dell'ultimo esame del primo semestre: ora mi sento più leggera. Mi ero iscritta a gennaio credendo di potercela fare, e invece, ad oggi, ancora dovevo aprire i libri, nonostante l'argomento m'interessasse molto; mi è sembrata un'azione sensata e responsabile: ho una media da mantenere, non posso gettarmi a kamikaze per dare l'esame col solo scopo di togliermelo di torno. Studierò la materia con calma, quindi alla prima data utile di primavera, affronterò la prova. Del resto ho già dato, è evidente (senza "patologicizzare" tutto ciò che penso e faccio, come dice il mio caro Dottore) che il mio cervello non ce la fa più: 8 esami in un mese l'hanno prosciugato. Ora mi dedicherò alle letture di libri vari consigliati e lasciati indietro per studiare, letture che farò senza obblighi di varia natura ma per il solo piacere di accrescere la mia cultura, di saziare la mia curiosità e voglia di sapere.
La neve si sta sciogliendo e questa mattina sono andata a correre; avevo già sondato il percorso ieri dopo pranzo. E' bello correre tra i campi innevati con l'aria fredda e pungente sul viso; una sferzata di vita!

"Le voyage dans la lune" (version restaureé) - AIR (2012)



E' uscito il loro sesto album! 
Adoro gli AIR...cosa darei per vedere un loro concerto...

martedì 7 febbraio 2012

Dovrei studiare, ma non ne ho voglia


Mi manca un solo ed ultimo esame per terminare il semestre, ma non so perchè non riesco a mettermi d'impegno davanti a quei libri (avrò abusato di libricina...)
Mi manca la corsa, unico svago e metodo per distrarre il cervello dello studio; l'attività fisica in questo mi aiuta tantissimo. 
Spero che questa neve si sciolga il prima possibile: dalle mie parti crea solo disagi e null'altro.
Dopo pranzo forse mi avventurerò nel percorso che di solito faccio correndo, questa volta camminando; forse una bella passeggiata mi aiuterà a ritrovare il buon umore e la voglia di studiare.

domenica 5 febbraio 2012

Avevo voglia di un dolce... #1

... e me lo sono fatto; lo volevo al cacao e allo yogurt, con gocce di cioccolata e la marmellata...di fragole! Ho immaginato come poteva essere fatto (in parte ho preso spunto da questa ricetta), quindi ho raccolto tutti gli ingredienti necessari e mi sono messa all'opera. Ultimamente, quando ho voglia di mangiare un dolce, semplicemente, me lo faccio. 
Ingredienti:
* 240 gr. di farina
* 4 grossi cucchiai di yogurt bianco
* 120 gr. di zucchero
* 3 uova
* 2 cucchiai di cacao amaro
* 1 bustina di lievito in polvere
* 3 cucchiai di olio extra vergine di oliva
* gocce di cioccolato fondente q.b.
* marmellata di fragole q.b.
Prima di tutto, ho acceso il forno a 180°, riscaldato sotto e sopra. In una ciotola ho lavorato ben bene le uova con lo zucchero; quindi tutti gli altri ingredienti in questo ordine: olio, yogurt bianco, cacao amaro, gocce di cioccolato fondente, farina e lievito. Dopo aver amalgamato ben bene tutti gli ingredienti, ho versato il composto in uno stampo rettangolare che ho unto un pochino con l'olio extra vergine di oliva. Quindi l'ho infornato per 40 minuti circa. Una volta cotto e lasciato raffreddare un pochino, l'ho tolto dallo stampo e l'ho messo sopra un ampio piatto (tipo quello della pizza). L'ho tagliato in due in senso orizzontale e ci ho spalmato sopra un velo di marmellata alle fragole (potevo scegliere tra quella alle fragole, alle prugne e alle ciliege...). 
Ne ho subito assaggiato una fetta (...e poi un'altra ancora...) accompagnata da una fumante tazza di thè ai frutti di bosco, e devo dire che è venuto veramente buono, proprio come lo avevo immaginato; ancora caldo, il tutto si è fuso lasciandomi davvero soddisfatta della mia creazione. Secondo me,  è ottima per queste giornate fredde e nevose!

Il mio Mychau

Il Mychau è il bracciale tradizionale vietnamita che viene prodotto nella regione di Bac Ha, nel nord del Paese. Mychau è un nome femminile che in lingua Viet significa "grande"; l'aggettivo non si riferisce alle dimensioni fisiche, quanto alla grandezza spirituale di chi è predestinato a portare questo nome. Nella cultura vietnamita, il bracciale Mychau viene offerto a chi compie o è chiamato a fare qualcosa di rilevante o a chi rappresenta qualcosa di grande per qualcuno.
Nel 2010 Chan Luu, giovane stilista vietnamita, ha ottenuto molto successo negli States proponendolo come must estivo; il braccialetto è in cuoio e tessuto intrecciati; sono disponibili in differenti varietà di pietre tra le quali pirite, onice, ametista, corniola, agata verde, citrino, agata blu, acquamarina, quarzo fumée, agata ghiaccio, agata bianca, ematite, quarzo rosa ed agata muschiata e sono costruiti in 3 diverse lunghezze. Il feticcio è subito finito al polso di celebrity come: Lady Gaga, Rihanna, Jennifer Lopez, e tante altre. 
Dallo scorso Natale, è finito anche nel mio polso (regalo della madre di A.). Ora, al di là delle celebrity e della moda, questo bracciale a me piace molto; sarà perché è nero (ed io adoro il nero), sarà perché è luminoso ed ha quel tocco di eleganza e brillantezza senza esagerare, sarà perché chi me lo ha regalato, leggendo il significato, ha pensato a me. Grazie.

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