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giovedì 25 febbraio 2010

25 febbraio 2010

A volte penso che la morte la vorrei vivere, come fosse un'esperienza, come tante altre, da raccontare poi.
Provarla addosso, sentirla, assaporarla, viverla intensamente...toccando il fondo (se c'è...).
Provare le sensazioni dell'esperimento mortale effettuato, frutto di giorni di riflessioni, idee e curiosità varie messe in atto in un momento di disattenzione e scollegamento...
L'ambulanza che arriva (ma chi l'ha chiamata???)  e che veloce ti porta in ospedale, al pronto soccorso.
Sentire i medici e gli infermieri tutti intorno a te che cercano di rianimarti, di farti la lavanda gastrica, di ricucire ciò che hai aperto...
A volte vorrei essere vicino a quella parte di me morente, in fin di vita, che lotta contro quello che le ho fatto per non star più male; sto lì, sadica a guardare e a raccontare ciò che succede, soddisfatta.
...


Tentativo di riproduzione dell'originale effettuato con stilografica (1993)

Originale


"Karma Police" Radiohead (Ok Computer) - 1997



da brivido...

mercoledì 24 febbraio 2010

19 - Frammenti di diario

"Sabato 1 agosto 2009

Odio la gente che dice di volerti aiutare sostituendosi ai dottori pretendendo di sapere più di loro!
Ore 14.15 circa – a casa
Giornata triste, insensata…se mentalmente penso che questa sera potrei uscire, già la mia condizione potrebbe essere diversa, forse migliore, sarei più “entusiasta”.
A. gira per casa e non ha nulla né da fare né un’idea di cosa si potrebbe fare. Tutto deve sempre uscire da me. Più tardi forse mi farò una birra, chi se ne frega.
Come un attimo sto meglio di testa, sento che ho voglia di uscire e stare fuori in mezzo a gente che non conosco, ma ad A. non frega nulla. Che faccio esco da sola??? …o, semplicemente, è il lato euforico del disturbo bipolare che sta prendendo il sopravvento??? Mah…
Speriamo che l’incontro del forum si faccia…
Ore 20.30 circa - In città incontro la Dottoressa…Wow! Mi ha fatto piacere…


Domenica 2 agosto 2009

Mi sto annoiando a MORTE…
900 mg…saranno sufficienti?


Lunedì 3 agosto 2009

Ore 7.20 – Dormito male, sogni brutti, incomprensibili, incomunicabili. Stamattina non va.
Ore 19.20 circa – Oggi pomeriggio ha piovuto un po’, anche ora piove. Cara e amata pioggia che bello rivederti e risentirti dopo circa un mese!
La Dottoressa mi doveva chiamare per un appuntamento…non l’ho sentita…


Martedì 4 agosto 2009

Spesso il “vuoto” che sento dentro, questo “tormento” che mi logora, questa sensazione di male interiore che fa piangere quella bambina, non può essere colmato da delle attività. Per questo ci sono giorni che non faccio nulla e rimango persa nei miei pensieri a fissare il nulla.
Sola.
Vorrei essere piccola piccola, piena di ossa.
Quando mi limito nel mangiare, non è una voglia di dimagrire, no no, è come se volessi tornare indietro, come volessi tornare piccola, gracile e bisognosa di cure. Basta, piango troppo ora…
Al contrario, ci son volte che ho molta voglia di latte, di biscotti, di soli alimenti da “poppante”, di cibi “protettivi” …e via che la mente, in entrambe le situazioni, regredisce.
E’ facile capire che in questa situazione non posso aver testa per fare delle cose, seguire quello che mi piace…
Ho tanto bisogno dei miei due Dottori…ho tanto bisogno dei miei due “genitori”…puro desiderio di accudimento, di amore, di calore."

"All I need" AIR (Moon Safari) - 1998


lunedì 22 febbraio 2010

18 - Frammenti di diario

"Mercoledì 29 luglio 2009

(…)…tentazione taglio con la medesima lama della ferita sulla gamba (è sempre lì dentro al cassetto!). La prendo…la osservo…la stringo…immagino…carni aperte sul braccio…la tentazione è alta, causa noia. NO! La ripongo dentro e chiudo.


Giovedì 30 luglio 2009

Ore 16.09 – (…) dico assurdità quando sostengo che questa società fa schifo? E allora ammazzati…già, è così! Se non riesci ad abituarti, se non ti modelli secondo essa, ne sei costantemente tagliata fuori, costantemente. E allora soffri, ingiustamente. Ma che fai? Hai la possibilità di cambiare la società dove vivi? Certo, verrebbe da pensare che l’alternativa è cambiare città, vedere come si vive in un’altra, in questo Paese o fuori del tutto. Cos’ho da perdere? In realtà non lo so se sono io a non andare o è la società, ovunque essa si trovi. E se poi vado a Berlino e scopro che non c’è posto neanche lì per me?
Ecco da qui la solita ma amata soluzione: LA MORTE.
La soluzione a tutti i dubbi, a tutte le opzioni…e chi ha voglia di lottare…cioè, io non ne sono capace, non l’ho mai fatto, non me l’hanno insegnato…come si fa? Sono una perdente dentro, nell’anima…e una tossicodipendente nel DNA (non nel senso stretto del termine poiché non faccio uso di droghe pesanti, ma so che ne prenderei senza alcun pensiero se ne avessi a portata di mano).
Abuso di tutto quando non va…ma anche quando va, perché non si sa mai.
Chi sono in realtà?? Vai capirlo…sono anni che ci rifletto e ancora non lo so neanche io. Non è bello assumere le sembianze di quello che hai appena visto che ti è piaciuto, voglio dire, non sei più te stesso, o lo sei ugualmente?
Essere Mark a tratti significa essere lo stesso Veronica?
Ma poi chi è questa qui?
La verità di oggi l’ho scritta subito, il tutto è dovuto ad un non voler stare dove sono, è semplice, soprattutto se la mente è a duemila.
Domani vedo il Dottore (che non mi abbandonerà! Me lo ha detto la Dottoressa…) prima che lui vada in ferie; poi lunedì mi chiamerà la Dottoressa per darmi un appuntamento in settimana.
Mica lo so cosa dirò domani, ma come sempre lascerò la mente libera e non mi preoccuperò di dire cose sensate. Poi nel pomeriggio non lavoro quindi dopo l’ospedale andrò a casa (A. ha la febbre!) ma prima penso che andrò a vedere in un negozio di bricolage qualcosa, qualche idea, da regalare ai due Dottori, qualcosa fatto da me…come segno di ringraziamento, perché io li sento vicini, molto, peccato la mia mente non migliori…

LA MORTE…QUANDO SOPRAGGIUNGERA’?
ANDRO’ ALL’INCONTRO DEL FORUM?
(…) 


Venerdì 31 luglio 2009

Oh mio Dio! Oh mio Dio! …di nuovo.
Se dovesse succedere che io mi ammazzi il Dottore potrebbe andarci di mezzo, gliel’ho chiesto…NON SIA MAI! Dio sarei troppo egoista…ma egoista sul serio! Come cavolo faccio, non voglio ASSOLUTAMENTE che ciò accada, lui e la Dottoressa non hanno colpe, non possono andarci di mezzo!
…e se il Dottore mi avesse dato una risposta del genere proprio per dissuadermi dall’ipotetica azione? No dai, non lo farebbe…e se è così, ad ogni modo ha risposto così alla mia domanda per il mio bene. Ad ogni modo mi documenterò…
E se dovessi andare all’incontro del forum con quella gente e non tornare più? Mi conosco, so che incontrerò guai, come due anni fa a ***, che poi sono finita in reparto…a luglio.
MA CHE MI DICE LA TESTA???
Ci sto ripensando? Sono le parole dei Dottori che stanno facendo effetto nell’allontanarmi dall’azione finale ?
Per ora io non riesco a vedere un mio futuro oltre agosto e settembre…il Dottore ha detto che a settembre vedremo cosa fare. Intanto passiamo bene agosto.
E’ strano che non esca di casa per andare a fare la spesa e poi mi ritrovo in quel forum ad organizzare con altri un incontro “nonsodove” con “nonsochi” e con chi soprattutto! Gente ex tossicodipendente, gente che ha tentato il suicidio, gente che odia la vita e che prende psicofarmaci a caso e ogni tipo di droga (o almeno tutto ciò è ciò che affermano, in un forum puoi dire tutto e il contrario di tutto sulla tua vita, anche se io sono sempre sincera, tanto nessuno ti conosce per cui non ha senso, per me, raccontare frottole)…gente forse non troppo diversa da me.
Forse quest’incontro è un altro segno datomi (dal Cielo?) come indicatore, visto che la data dell’incontro è verso la fine di agosto…ed io prevedevo la mia fine intorno al 9 di settembre. Non lo so…sarebbe veramente il massimo, sarei veramente magica.
(…)
Perché quando sto con il Dottore sto bene, ma non appena esco e mi distacco da lui sto da schifo? E piango…Mi manca subito, con lui sto troppo bene, c’è poco da fare. Sto male dentro ed è come se lui riempisse parte del Vuoto che ho dentro. Per me lui è il massimo, VORREI PASSARE PIU’ TEMPO CON LUI, SONO SICURA CHE AVREBBE MOLTO DA INSEGNARMI, COME UN GENITORE PER BENE.
Il Dottore ha detto che dal coma farmacologico si potrebbe uscire anche con danni cerebrali. Devo documentarmi meglio."

"Idioteque" Radiohead (Kid A) - 2000



17 - Frammenti di diario

"Mercoledì 22 luglio 2009

Giornata ricca di eventi, produttiva…solo io, come al solito, non c’ero.
Verso le 11 telefono al Dottore per sentirlo, per sapere se potevo andare in ospedale e stare con lui perché percepivo il Male nell’aria. Mi risponde, ma mi chiede di richiamarlo più tardi. Attendo e verso mezzogiorno richiamo ma lui non risponde.
Chiamo la mamma di A., le dico che non mi sento molto bene e stiamo un po’ al telefono insieme. Al termine richiamo in ospedale, questa volta la Dottoressa e ci parlo. Le chiedo se posso venire là, se posso stare al sicuro con loro ma lei mi risponde che ha molti colloqui e non ha proprio tempo per me oggi; stiamo un po’ al telefono, mi da consigli, come al solito consigli che la mente mia non accetta perché vuole una cosa sola: o stare in ospedale o uccidersi.
Più tardi, ricevo “aiuto” e “sostegno” di nuovo dalla mamma di A. e in seguito, durante il pomeriggio, anche da parte del papà di A., che mi chiama e mi dice che mi sarà vicino, se avrò bisogno mi accompagnerà al lavoro e che, in generale, potrò contare anche su di lui (…).
Ok, altro insegnamento dall’ultimo libro letto “Una vita bipolare”: non occorre nascondersi alla gente se si hanno dei problemi mentali, leggeri o gravi che siano. Occorre parlare, avere vicino persone che non necessariamente siano dottori, cosa che io fino a qualche giorno fa proprio non facevo. Mi sono sempre tenuta tutto dentro e l’unico a sapere tutto era, ovviamente, A.
 Ora basta! Devo venire allo scoperto, quello che ho è una malattia come un’altra, non me ne frega se la gente, ancora oggi, vede la malattia mentale come un tabù (come in casa dei miei genitori che non mi parlano più).
Veronica, quella piccola ed indifesa bambina seduta in un angolo a piangere, si alzerà, smetterà di piangere e…vivrà o morirà…non lo so ancora, ma una cosa è certa, sarà lei e solo lei a volerlo. Non nasconderà più né le cicatrici né le lacrime quando verranno giù senza controllo, non nasconderà più tutto quello che precederà la sua nuova vita o la sua fine.


Giovedì 23 luglio 2009

Giornata di merda! E’ incredibile quanto venga presa in giro in quel posto di lavoro, non mi viene rinnovato il contratto per dei motivi così assurdi che mi viene una tale rabbia! (…)…CHE SCHIFO!
Oggi pomeriggio mi ha accompagnata al lavoro il padre di A. e mi è pure venuto a prendere.
Non ho parlato con nessuno in ospedale e questo mi fa mancare qualcosa…ho bisogno del Dottore…


Venerdì 24 luglio 2009

Ore 13 circa – Sono sicura che gli autori dei libri che leggo vogliano comunicarmi qualcosa e mi danno dei segnali per farsi notare da me, affinché io li compri.
Ogni libro letto aggiunge un qualcosa alla mia vita.
Lo stesso vale per le canzoni, che dal nulla vengono fuori nella mia mente: ogni canzone ha un significato per quel momento di vita in cui m’è venuta in mente. E’ sempre stato così…Depeche Mode, Queen, Pink Floyd, Mozart, Air, Radiohead, Muse, ecc…ecc…

E’ meglio quando c’è qualcuno che ti porta in giro: non devi pensare, o meglio la tua mente è libera.


Sabato 25 luglio 2009

Non lo so…oggi mi sento sola, sola dentro.
Vedo, credo di vedere, mio padre ovunque.
Mi sento incompleta, non so che età ho.
Vorrei i miei amici, soprattutto Mark e Hans, vivi.
Ho paura e voglio morire, ma questa volta non lo dirò a nessuno, ai colloqui parlerò poco, saranno gli occhi a farlo…


Domenica 26 luglio 2009

La giornata era iniziata bene, colazione sana, pulita veloce casa e via al mare; pranzo decente e…merenda con schifezze! Stasera niente cena. Tisana a via.
Ad ogni modo, quando è così, quando entro nelle situazioni da porco ingordo, mi sento male e mi riprometto ogni volta di mangiare sano. Inizio da stasera, poi per tutta la settimana solo cibi sani.
Ore 20 e poco più – Siamo a casa, sto bevendo una camomilla, mi viene da piangere…vorrei morire.
Ore 22 - Crisi.
Voglio parlare con i Dottori miei…
Telefono in reparto…non ci sono…parlo con lo psichiatra di turno…per me è il nulla…riattacco.
E’ terribile!!! Ho il cellulare della Dottoressa ma no, non posso chiamarla! Non posso essere così egoista!
Vedo quella bambina sotto al letto che piange col suo orsacchiotto…la vorrei abbracciare…allora ecco che subentra l’ospedale: è grande, entri lì dentro e sei protetta, non ti manca nulla, i tuoi Dottori vegliano su di te.
La Voce non posso non ascoltarla, mi dice che poi non soffrirò più…
A. mi dà l’altra mezza compressa di Vatran.
Tra le braccia di A. piano piano, mi addormento."


"La Cura" Franco Battiato - 1996


...la canzone d'amore più bella che io abbia mai sentito...

mercoledì 17 febbraio 2010

Cosa ci vedi?


16 - Frammenti di diario

"Sabato 18 luglio 2009

Ho apprezzato il fatto che durante la mia crisi di giovedì, il Dottore mi abbia accettata dentro il suo studio per un colloquio di conforto e per tranquillizzarmi. Le sue parole effettivamente mi aiutano, non mi fanno sentire sola, per questo ho spesso bisogno di lui. Non riuscirò mai a ringraziarlo, non ci riesco mai con nessuno…forse sono troppo cattiva ed egoista.
Vorrei che i libri mi si sciogliessero in testa per poter apprendere al meglio il loro contenuto.
Ore 16 – Non riesco a leggere, vedo le pagine bianche…vado a distendermi nel divano. Mi agito perché questi libri vorrei berli .
Ore 17.10 – Risveglio. Tisana e ritorno alla lettura.
Cena al mare con i genitori di A. e i loro amici.
Mangio, bevo superalcolici (era una vita) sto bene (almeno apparentemente…).


Domenica 19 luglio 2009

Pranzo al mare con la stessa gente di ieri sera.
Ho mangiato e bevuto tanto.
Mi sento impura.
Parlo dei miei problemi come non ho mai fatto con nessuno (Dottori a parte) con i presenti. Finalmente sono uscita allo scoperto. Non me ne frega più nulla di niente. Io sono come sono."


"Mer du Japon" AIR (Pocket Symphony) - 2007



"Lunedì 20 luglio 2009

Compleanno del Dottore.
Sto cercando di chiamarlo per ringraziarlo di tutto quello che fa per me, per domandargli se può essere che io veda lui e la Dottoressa come due miei ipotetici genitori adottivi (se così fosse, forse sarebbe giustificato il grande attaccamento che ho verso di loro).
Ore 14.15 – 4 compresse di Vatran (ovviamente, come sempre, oltre alla solita terapia datami da A.).
Ore 15 e poco più – Riesco a parlare con il Dottore e riferisco quanto sopra; lui apprezza e mi ringrazia a sua volta. Dice inoltre che questa visione di genitori ci potrebbe essere e, proprio per questo, dovrei imparare a cercare di camminare da sola mentre io gli dico “si, dopo aver imparato però”. Parleremo meglio domani alle 13.
Sono felice perché ho parlato con lui. Sto bene, come sempre, dopo averci parlato. 


Martedì 21 luglio 2009

Che giornata del cavolo! Ma è colpa mia!
Sono andata a correre senza colazione. Rientro a casa e via di birra e vino per mandar giù il Vatran, 2 compresse. Non c’ho capito più nulla poi.
Dopo aver dato una pulita alla casa e aver apparecchiato per A., mi stendo sul divano e giù che dormo per un po’. Capita l’ora, mi faccio una doccia, vomito saliva e mi vesto per andare in ospedale, al consueto incontro con il Dottore.
Mangio tre panini con mozzarella e pomodoro presi al bar dell’ospedale nell’attesa…fame chimica! Non penso che possano essere impuri o contaminati, mangio e basta. Fame chimica, lo so, è da ieri alle 18 che non butto giù nulla (perché per merenda mi son fatta fuori chili di gelato).
Non ci sto capendo nulla, ora smetto e aspetto il Dottore.
Non so cosa dire, non so cosa dirà lui.
Vorrei scomparire, vorrei non esistere più…ora provo a dormire un po’ nell’attesa.
Ore 19.30 – Che casino che ho fatto oggi! Non dovevo, ho bevuto e non c’ho capito nulla e dire che ci sono andata leggera, non erano i tempi della grappa (ma forse perché il Vatran è più forte e con l’alcool fa un effetto diverso…mi documenterò…). Non mi son goduta il colloquio col Dottore; ho capito solo che martedì farò terapia con la Dottoressa e che venerdì prossimo lo rivedrò. Poi andranno in ferie le prime due settimane di agosto…non ci voglio pensare, non voglio immaginare come farò senza  di loro, non voglio supporre che periodo di merda potrò passare senza sentire le loro voci…no…non ci voglio pensare adesso." 

"Caramel Prisoner" AIR (10000Hz Legend) - 2001

15 - Frammenti di diario

"Venerdì 17 luglio 2009

Niente lavoro fino a mercoledì compreso. Non posso avere più riguardo verso chi non ne ha per me, devo ribellarmi verso ciò che non mi va, non posso continuare ad ingoiare, negli anni non m’è servito a nulla.
Oggi so che se voglio dormire per annullare la mente, posso farlo. La cosa mi rassicura.
Leggendo il libro di Psicologia clinica e  Diagnosi psicoanalitica andando sotto i disturbi di personalità (prima diagnosi fattami al primo ricovero), mi identifico con il disturbo schizotipico di personalità (a dire il vero ieri il Dottore  ha parlato di narcisismo…ho letto, ma io non ho un’immagine di me grandiosa…).
Ore  11 – una compressa di Vatran (sempre in più alla solita terapia)
Più tardi, verso le 13 telefono al Dottore e gli comunico che non lavoro fino a mercoledì e gli parlo del disturbo in cui mi sono identificata. Risponde che si, ho dei disturbi di personalità, ma non m’accerta la mia supposizione. Insomma, poi mi rimanda a martedì dove ne parleremo, tra le altre cose più importanti, circa la mia situazione.

Dopo cena con A. si va al *** per la una festa.
No, non dormivo, nonostante il Seroquel preso intorno alle 19.30, perché dopo cena mi son fatta una tazza di caffè.
Guardavo gli altri, la festa e tutto mi sembrava finto, irreale, io non ero dentro, ero fuori alla grande. Ho anche speso tre euro per una birra, non buonissima, ma era birra."


"Rebel Waltz" The Clash (Sandinista!) - 1980






domenica 14 febbraio 2010

14 - Frammenti di diario

"Lunedì 13 luglio 2009

Ore 13 quasi – Sono molto in anticipo per il colloquio con la Dottoressa (…).
Sono qui fuori dalla doppia porta gialla del reparto.
No, non ci vorrei tornare, non vorrei essere ricoverata di nuovo, vorrei solo avere più colloqui e poi tornare a casina mia; vorrei non dover lavorare tutti i giorni per non andare incontro a crisi mentali. (…)
Sai una cosa? Io ora non so cosa dire, non mi sento fisica e vorrei non avere nulla a che fare con l’esterno; mi sento rallentata e fuori è troppo veloce…
Mi viene da piangere…vorrei Mark.

Oggi è troppo caldo, meglio rimanere al chiuso; il caldo mi agita troppo.

Ore 18.10 – (…) Vorrei scrivere del colloquio con la Dottoressa, ma ho la mente stanca, il colloquio mi ha stancata dentro, ho pianto e mi sento come se avessi avuto una crisi. Non ricordo bene ciò che ho detto e se l’ho detto in maniera comprensibile. La Dottoressa ha letto gli scritti che le ho lasciato l’ultima volta. Tra oggi e domani mi chiamerà per un appuntamento con il Dottore che forse sarà mercoledì, per parlare del mio lavoro (è questo il problema ora???) con l’aiuto degli assistenti sociali (almeno mi pare di aver capito questo…). Speriamo che i miei cari Dottori non mi abbandonino…
Questa è la realtà: Veronica non sta bene ed era ora che questa cosa venisse allo scoperto. Occorre sistemarla prima che lei si uccida…


Mercoledì 15 luglio 2009

(…) ieri sera, prima di andare a letto, ho pregato per non svegliarmi l’indomani; poi il pensiero è andato alle scatole di diazepam…troppo poche ancora. A giorni arriveranno le altre ricette e potrò acquistarne altre tre scatole. A quanto siamo? Non me lo ricordo. Non so nemmeno se e quando le prenderò, ma averle mi fa sentire tranquilla.
Colleziono quelle scatole come quando collezionavo le lattine di qualsiasi cosa (Coca Cola, Fanta, birre varie, ecc…). Le tenevo in una mensola in camera, vuote e pulite, ma manco a dirlo nel giro di poco le dovetti dapprima sistemarle in uno scatolone in cantina (anticamera del bidone della spazzatura) dove però si ammaccarono la maggior parte, così fui costretta a gettarle. Non ti dico chi mi disse di toglierle dalla mensola perché già lo puoi immaginare.
Ora, con le scatole di diazepam non sarà così. Me le prenderò  prima che mi vengano sequestrate.
Feci così anche con le boccette di bromazepam, ma quelle, messe lì in cucina, furono subito tolte da A. in una delle mie crisi, e consegnate al Dottore.
(…)"

"Alone in Kyoto" AIR (Talkie Walkie) - 2004





"Giovedì 16 luglio 2009

Ore  9 – compressa di valium
Ore 11.30 – compressa di valium
Ore 13 quasi – Giornata schifosa, o almeno io la percepisco così.
Tra poco il colloquio ma…come posso dirti…non mi aspetto nulla di buono, nonostante sia contenta di vedere i Dottori, i miei due cari Dottori.
Mi sento così forse perché io ho già deciso…non lo so, mi sento sola, insoddisfatta, vuota, insignificante, persa, inutile…Non nascondo che oggi pomeriggio, quando torno a casa, qualche scatola me la farò fuori…ciò che potrebbe frenarmi è la poca quantità di valium che ho. Ma forse oggi pomeriggio vorrò solo dormire profondamente…
CHE SCHIFO LA VITA…

Colloquio in due round.

Nel primo: mi sembra di parlare a vanvera, di dire cose insensate e addirittura di non essere (giustamente) compresa. Mi si chiede se ce la faccio a lavorare (ed io rispondo un no secco); mi si chiede se voglio l’invalidità (ed io rispondo un si secco). Ok sembra che la questione sia chiusa, per il Dottore è solo stato un fallimento (ha proprio detto così???). Dico che non voglio perderli e che voglio continuare a vederli, ma il Dottore mi dice che è inutile a questo punto, visto che il caso, con l’invalidità, sarebbe chiuso.
Mi agito, comunico che una parte di me vorrebbe morire e che l’altra invece vorrebbe avere una vita normale, vorrebbe uscire da questo casino.
Chiedo che cavolo ho in testa che non va e l’unica risposta che ottengo è che sono una squilibrata (accetto questo termine, mi ci sento alla grande).
Poi, d’un tratto, riferisco che se vado a casa commetterò un disastro (senza specificare esattamente cosa) e comunico che ho paura. Mi rispondono qualcosa, ma non ricordo per cui non posso riportare per iscritto.
Mi dicono di uscire dalla stanza (l’adorata stanza del Dottore) e di attenderli in fondo al corridoio nelle sedie. 
Mi ci vuole un po’ per uscire, non voglio, lì dentro sto troppo bene, sono al sicuro e protetta dal Male, ma alla fine seguo ciò che mi dicono e, uscendo, affermo di non soffrire d’ansia in quel momento, né di essere triste.
Ore 13.30 e poco più – 2 compresse di valium.
Mi rannicchio in una sedia, chiamo A. per chiedergli di parlare con il Dottore perché credo di non essere stata capita o di non aver parlato correttamente. A. s’arrabbia perché non può farlo e perché non può riferire ciò che io sento dentro. Ci chiudiamo il telefono in faccia.
Torno nella posizione fetale sopra la sedia; mi tengo le gambe con le braccia, il mento appoggiato sulle ginocchia. Inizio a piangere e a dondolarmi. Sguardo nel vuoto.
Poco più tardi, arriva il Dottore e mi da appuntamento per martedì 21 alle ore 13 e mi dice che potrebbe avere una soluzione, ma che la deve elaborare bene.
Rispondo che non c’ho capito nulla, lui mi da la mano e mi saluta dicendomi che posso rimanere lì fino alle 20 o finché non ritengo di stare meglio per uscire.
Rimango lì per un po’, nella medesima posizione: vorrei tagliarmi, avere tutte le capsule di diazepam, scomparire nel nulla, non essere mai nata…continuo a piangere. 
Alla fine mi alzo, lasciando tutti i miei “averi” sopra un’altra sedia e mi dirigo verso la stanza del mio caro Dottore. M’incrocio con un altro psichiatra e gli faccio cenno, credo con gli occhi, se posso entrare dal mio Dottore; lui entra  e quando esce mi dice che posso andare. 

Nel secondo: con le braccia attorno alla vita (in quel momento avrei desiderato essere piccolissima e il meno ingombrante possibile) e le lacrime agli occhi, mi siedo lentamente e gli parlo, gli comunico che per me martedì è un giorno lontanissimo, gli chiedo un consiglio per andare avanti, gli ripeto che ho paura di andare a casa e di commettere  quello che solo io sapevo, gli imploro un aiuto…Lui cerca di tranquillizzarmi, mi parla con calma e mi dice che se proprio temevo di fare gesti nocivi alla mia salute, poteva ricoverarmi fino a martedì; ma poi mi confessa che non sarebbe una bella cosa; io concordo con lui.
Parliamo ancora (ed io ancora una volta non sono in grado di riportare perché non ricordo…); so che mi dice che se proprio non riesco ad andare al lavoro fino a martedì, posso farmi fare un certificato di malattia (cosa che seguo alla lettera non appena uscita dall’ospedale, telefonando al medico di famiglia). Il Dottore continua a parlarmi, cercando di rassicurarmi (potessi scrivere esattamente quello che mi ha detto…mannaggia alla mia memoria, quando sono in crisi non ricordo più nulla, ogni volta è così!). Smetto di piangere e durante il colloquio, lui costantemente mi chiede di guardalo negli occhi, cosa che non faccio mai, in generale, con nessuno (…). Alla fine riesco a stare un po’ meglio e riesco a riferirgli che nel mio caso, le lacrime non sono sintomo di nulla: posso star malissimo anche senza di esse e star “bene” con quelle che mi scorrono in viso.
Comunque alla fine mi accompagna fino al reparto, mi ridà la mano e mi dice “a martedì”.
Lo avrei abbracciato per quanta pazienza ci mette con me e per quanto, effettivamente,  le sue parole spesso mi danno conforto e sicurezza."

venerdì 12 febbraio 2010

13 - Frammenti di diario

"Venerdì  10 luglio 2009

Non capisco più che giorno è!
Verso mezzogiorno: crisi.
Ho parlato al telefono con una dottoressa della clinica psichiatrica. Ero disperata, non potevo andare al lavoro, la mia mente si rifiutava. Poi sono venuti con me Mark e Hans.
(…) Dopo una crisi sono assente, estraniata. Il mondo non mi tocca. Infatti oggi al lavoro, con la mente non ci sono, poiché parlo con i miei due cari amici (prego perché loro possano diventare veri).
Il tempo non esiste. Non sto esistendo. Il mondo non mi appartiene.
(…)Lunedì parlo con la Dottoressa, sono contenta, lei è in carne ed ossa.
Non vedo bene, la mia vista si appanna, forse sto in un incubo…vorrei essere a casa.
Lavoro con difficoltà. La testa non c’è, è lenta, è altrove. Non riesco a fare neanche le cose più semplici. Vorrei il teletrasporto per arrivare a casa.
Ore 17.05 – Mi sparerei un colpo in bocca se potessi.
Memoria zero. Dove cavolo sono?!?!
Ore 17.49 – Ho le guance tirate dalle lacrime, non ne posso più, voglio andare a casa. Perché piango? Non sono triste…piango ora per ogni piccolo pensiero (Mark in carne ed ossa, l’Oktoberfest, ….), non sono depressa…
E’ strano, scrivo decentemente quando invece in testa i pensieri sono slegati. Ho paura a parlare; infatti la Voce mi dice di stare zitta (tanto maligna non lo è più…).
(…) Mi sento valida, forse un po’ strana, bizzarra e diversa, però valida e nessuno mi accetta.
Vengo costantemente rifiutata.
Ho commesso qualcosa ed ora devo scontare la pena?


Domenica 12 luglio 2009

Sono un’estranea al mondo.
Mi sento stanca e confusa.
Odio il sole.
Ho visto l’Ispettore Derrick con i miei amici, il mio frullatone e i miei biscotti preferiti. 
Adoro quel telefilm perché mi porta per le strade di Monaco; adoro le filosofie che gli attori fanno sulla vita, sulla società, l'Angst, l'Ordnung...; adoro Derrick, il suo atteggiamento e per come s'insinua nelle menti  dei personaggi; adoro quella popolazione;  adoro il loro modo di vedere le cose, le situazioni,...; adoro le loro case. 
Lo sapevi che la prima puntata di questo mio adorato telefilm è stata trasmessa, in Italia, su Raidue, l’undici gennaio 1979? Altra coincidenza? Per me anche questo telefilm, come i libri che leggo e che scovo nei siti internet, mi ha sempre voluto comunicare qualcosa; cioè, non è stato fatto a caso, è stato fatto per me, per farmi vedere un posto che ho amato da subito e che non ho mai potuto visitare. Grazie Herbert Reinecker. Grazie Horst Tapper.
Oggi scrivo male ma…chi mi dice che devo scrivere per forza qualcosa di sensato? O meglio, che mi debba sforzare di farlo? Non m’interessa, questa roba sarà solo carta straccia. Per me ora è utile per sfogarmi (come lo è sempre stato). Scrivo esattamente quello che la testa mi dice di scrivere; scrivo esattamente i pensieri che la mia mente produce. Non m’importa che abbiano un senso o che siano collegati tra loro, non serve. Questa cosa mi serve per scaricare la mente da una sovrabbondanza di idee, pensieri, frasi e parole. Che poi il tutto possa avere una certa utilità mi è del tutto indifferente. Questa cosa dovrebbe diventare un libro su di me…mi vien da ridere, e chi lo leggerebbe mai??? No, via è solo a scopo personale o al più per i Dottori quando non riesco esattamente ad esprimermi, allora gli scarico i miei scritti."


giovedì 11 febbraio 2010

mercoledì 10 febbraio 2010

12 - Frammenti di diario (Flashback & Voci)

"(...) Le serate estive nel terrazzo con il profumo della carne alla brace con mamma e papà…tutto finto, non ci saranno mai più, erano finte, solo finzione di un qualcosa che funzionava ma che non sarebbe mai stato perché in verità, non eravamo felici.
Quando ero piccola, mi hanno dato e tolto tutto subito, allora non era vero niente."



“Domenica  1 marzo 2009
Ok, sta andando un po’ meglio dopo essere stata dal Dottore l’ultima volta ed aver incrementato gli psicofarmaci. Dovrei essere felice di non sentirmi un casino in testa e di guardarmi intorno consapevole di quello che vedo, invece non è così. Sono le 17, la mia mente vacilla tra il voler star bene e il conosciuto Male. Vado a prendere i miei psicofarmaci e torno a leggere. Sono le 18.45: ho fame, non riesco più a concentrarmi, ho mal di stomaco, inizio ad avere sonno, vorrei leggere ancora ma tutto quello che ho detto me lo impedisce.
Devo guardare e riguardare le mie cose in casa per sicurezza, per confermare alla mia mente che sono vere.
Voglio bene a Mark ed Hans e a tutto quello che li circonda.
Sempre lo stesso pensiero: quando mi deciderò ad uscire di scena?”



"Martedì 24 marzo 2009
Le mie voci mi ordinano O TI BUTTI O TORNI INDIETRO PER SEMPRE.
Crisi - ore 22.30 circa via! verso il Pronto Soccorso. C’è il mio Dottore.  Flebo di EN. Tavor prima di andare a letto (uscita mezzanotte e un quarto).”



“Giovedì 2 aprile 2009
Oggi il cervello rischia seriamente di esplodere!”



“Lunedì 6 aprile 2009
Vorrei poter tornare indietro nel tempo; vivere la mia vita con le mie scelte; incontrare ad un certo punto A. e…poi non so come sarebbe stato il resto e il frattempo...
Ieri quando ero al parco, ad un certo punto ho sentito come se tutto ciò che mi circondava mi premesse sulla testa, tanto da avere la sensazione di stare in un luogo molto chiuso e stretto. Terribile.
La verità è che quando mentalmente sono “tranquilla”, mi rendo conto che l’unica cosa che mi fa star male è la realtà. Non ho mai avuto nulla a che fare con essa e ora tento di sintonizzarmi, ma essa mi respinge, quindi soffro, quindi ho le crisi. Devo stare lontana e vivere il più possibile con i miei amici.
NON PREOCCUPARTI DI DIRE COSE SENSATE, LASCIA LA TUA MENTE LIBERA!”



“Mercoledì 29 aprile 2009
E’ un po’ che mi sento meglio, con la testa che va dove vuole sempre. Grazie Mark che mi aiuti a ricordare ogni giorno di lasciare la mente libera e di seguirla.”



“Lunedì  11 maggio 2009
Chi sono?
Dove sono?
Perché ancora una volta mi sono svegliata?
A chi devo dare retta?
BUTTATI!
Chi me lo dice? Mark? Non può essere…o è davvero lui a dirlo per il mio bene?”


"Lucky and Unhappy" AIR (10000Hz Legend) - 2001


“Giovedì 14 maggio 2009
SILENZIO! TANTO DI TE NON GLIENE FREGA NIENTE A NESSUNO, PERCIO’ RITIRATI E STAI ZITTA, CHE TANTO NON SERVI A NESSUNO E OGNI VOLTA CHE APRI BOCCA HAI TORTO. RICORDATELO! NOI TI AIUTIAMO AD EVITARE IL RICOVERO, MA TU DEVI STARE IN SILENZIO, OK?”



“Venerdì 15 maggio 2009
2 cpr da 1000 mg tachipirina ore 10
6 cpr 1000 mg tachipirina ore 13.10
2 cpr da 1000 mg tachipirina ore 15.30
2 cpr da 1000 mg tachipirina ore 17
2 cpr da 1000 mg tachipirina ore 21.30
Non succede nulla….POVERA STUPIDA!
(…)
TI VUOI DECIDERE SI O NO? TI DECIDI? DENTRO O FUORI!
(…)
“VERONICA, CE LA PUOI FARE, NON UCCIDERTI E NON FARTI PIU' DEL MALE!”
(…)
Ore 16.20 circa – La Voce ha bevuto tre Tennents…"


"Apocalypse Please" MUSE (Absolution)  - 2003

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