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sabato 29 maggio 2010

Il castello incantato

Quando Alex è stato preso in affidamento, era un bambino "terribile". Capricci, scatti d'ira, imprevedibili momenti di chiusura e isolamento. Ad ogni ricordo Alex subisce una trasformazione fino a che non diventi palese che è preda di otto persone diverse. La madre cerca la strada che riporti il figlio verso l'integrità.

Questo libro, letto lo scorso anno, mi ha aiutata a scindermi da Mark, facendo venir fuori, piano piano, con l'aiuto del mio Dottore, Veronica. "Che cosa vuole Veronica? Che cosa desidera Veronica?" erano le semplici domande che il Dottore mi rivolgeva, alle quali io non sapevo cosa rispondere; domande che mai nessuno mi aveva rivolto. "Chi è Veronica" mi domandavo io...
Il suggerimento che il terapeuta da ad Alex, quello di riunire tutte le sue personalità all'interno di un luogo speciale, un castello, inconsciamente lo presi pure io, ritrovandomi a riunire me e tutti gli altri miei amici in una stanza, l'aula del quinto superiore di ragioneria.
Nell'aula i miei amici ed io ci riuniamo (per lo più questa azione avviene quando sono fuori casa) solitamente per fare il punto della situazione, per darci forza e sostegno, per confidarci; solo che quando ci vediamo lì, abbiamo 18-19 anni. Solo quando ci vediamo lì dentro.
E' complicato e bizzarro spiegarvi come ci sia questa elasticità di età all'interno del Mondo Parallelo, dove io ci sono come Veronica e non più come Mark. 
Stare dentro quell'aula con i miei amici e, mentalmente, con i miei veri compagni e professori di scuola è un pò come voler creare un punto di partenza, una situazione ideale in cui io torno a vivere facendo le mie scelte di vita, in particolar modo scelte sugli studi prossimi da intraprendere, l'università, scelte che avrei dovuto prendere realmente a 19 anni, ma che non mi sono state concesse, e questa cosa proprio non mi è mai andata giù.  
Oggi ho 31 anni, ma che importanza ha? Voglio dire, per una persona come me che ha avuto le tappe della vita tutte spostate di 10 anni circa, è tutto regolare adesso!
A 20 anni ho conosciuto A., il mio primo ed unico ragazzo. La mia adolescenza è quindi iniziata intorno ai 21 anni per terminare intorno ai 27 (anno in cui decisi seriamente di curarmi), periodo in cui ho fatto cose e avuto esperienze che solitamente si fanno e si hanno dai 14-18 anni circa.
Ad ogni modo della mia vita prima di A., con tutte le problematiche e i disturbi del periodo, tornerò a parlarne più avanti.
Tolta la situazione dell'aula, io e tutti coloro che fanno parte del Mondo, col tempo, siamo cresciuti, abbiamo avuto una vita come tutti (Mark e gli altri hanno studiato, ora c'è chi ha famiglia, ecc...), solo che non posso fare a meno di pensare a me stessa, prima dei 19 anni come Mark. Cioè io ero un maschio, la cosa era indiscutibile! Io ero Mark! Anche oggi ogni tanto mi capita, ho queste crisi d'identità, ma sono sporadiche, per fortuna (come nell'ultimo ricovero), perchè sono veramente, ma veramente dolorose.
Un giorno forse vi racconterò la vita di Mark e gli altri.
Dopo i 19 anni, con la conoscenza di A., è nato un gioco di ruoli perverso nella mia mente: ero Veronica quando ero con A., ma tornavo ad essere Mark, quando A. non c'era. E non vi dico cosa succedeva, sempre nella mia mente, nei momenti di intimità con A.; ma questi li tralascio, è meglio.
E' sotto inteso che in casa, nè i miei genitori, tanto meno mia sorella, hanno notato nulla. Mah...
Per ora smetto; io stessa, a scrivere, non ci capisco più nulla! 
E' assai difficile dover riportare ciò che la mia mente crea per far si che tutto stia in piedi, sempre, senza perdere un colpo, andando di pari passo con il quotidiano.

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